
Droga, cresciuti del 54% i sequestri. In aumento la cannabis: il report

Dopo le restrizioni da Covid lo spaccio di droga ha ripreso i suoi ritmi sostenuti e lo dimostrano i dati sulle spaccio di stupefacenti, messi nero su bianco dalla Relazione annuale della Direzione centrale per i servizi antidroga. Qualche numero: nel 2021 i sequestri totali sono aumentati nel complesso del 54,04% rispetto al 2020. Andando alle singole sostanze, si registra una crescita dei sequestri di cocaina del 47,6%. L’hashish sta al 113 e la marjuana al 135. Per quanto riguarda l’eroina, l’incremento è del 10,6%, trend di gran lunga ridotto rispetto alle altre sostanze, e ciò, spiega la relazione, è dovuto alle peculiarità del consumo.
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Tuttavia, su questo interviene anche il fattore geopolitico determinato dal ritorno dei talebani al potere in Afghanistan, grande produttore di papaveri da oppio. In questo senso, viene scritto nel testo, occorrerà aspettare i campionamenti futuri “per capire se riprenderà l’aumento su larga scala delle coltivazioni di papavero, con conseguenti incrementi della fornitura di eroina verso i Paesi europei”. La relazione, inoltre, dedica uno spazio rilevante anche ai nuovi tipi di droghe, tra quelle sintetiche e le sostanze psicoattive ottenute modificando chimicamente psicotropi che già sono sottoposti a vigilanza. Circa queste due categorie, la relazione non rileva al momento, particolari impennate nella diffusione, per quanto si pone l’attenzione dovuta ai rischi di diffusione presso le fasce più giovani. Una certa inquietudine, invece, viene generata dall’aumento dei sequestri della cosiddetta “droga dello stupro”.
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La Relazione, poi, per queste nuove tipologie di droghe mette in risalto nuovi canali di spaccio, rilevando l’esistenza di una “imprenditoria delinquenziale 'fai da te', che permette di avviare redditizie attività di spaccio, utilizzando le potenzialità offerte dal web grazie alla facilità di accesso e di ‘anonimato'”. Un quadro che sottolinea l’evoluzione di una fattispecie che segue quella della tecnologia e punta, logicamente, all’accessibilità dei più giovani. Per questo la sinergia tra scuole, Forze dell’Ordine e istituzioni locali per definire forme sempre più incisive di prevenzione rimane la chiave per affrontare il problema.
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