
Covid, il rischio dell'Italia post pandemia: un cimitero di discoteche, hotel e ristoranti

Va bene, reggiamo l’impatto della variante Omicron meglio degli altri Paesi. Va bene, c’è la necessità di riorganizzare il meccanismo e le regole della quarantena, perché non si possono lasciare imprigionate in casa persone che non hanno sintomi né tampone positivo. Va bene anche la necessità di una cautela ulteriore a ridosso delle feste, per quanto la cabina di regia convocata per le nuove normative il 23 dicembre abbia scombinato molti piani a ridosso di capodanno. Ecco, date queste premesse, c’è sempre quel tema lì, economico, da non trascurare. Perché nonostante la sostanziale messa in sicurezza delle vacanze natalizie (a differenza delle devastazioni incorse lo scorso anno), in ogni caso ci sono dei comparti che stanno subendo grossi contraccolpi dalle ultime regole.
Turismo in ginocchio, 120 milioni di presenze in meno nel 2021 rispetto al 2019
Senz’altro quello delle discoteche, su cui è stata apposta l’ennesima zavorra dopo due anni ad intermittenza, in cui i mesi di chiusure superano di gran lunga quelli di riaperture, peraltro con una miriade di limitazioni. Dovranno restare vuote e spente anche la sera del 31 dicembre. E poi c’è il turismo. Secondo i dati un’indagine Confcommercio, realizzata in collaborazione con Istat, Swg e Bankitalia, 5 milioni di partenze per le vacanze natalizie sono state cancellate. Una piaga che, proprio quando sembrava essere prossima la luce in fondo al tunnel, si somma ad un bilancio già difficile di quest’anno rispetto al 2019, che segna 120 milioni di presenze in meno. Il peggioramento dei contagi, la cautela preventiva sulla variante Omicron (che al momento sembra provocare un minore impatto clinico rispetto alla Delta, a fronte di una circolazione più veloce) costituiscono dei fatti nuovi che hanno richiesto un surplus di sacrifici.
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Di fronte al “patto di fiducia” siglato attorno ai vaccini, però, ò necessario che lo Stato faccia corrispondere una reazione altrettanto affidabile, riconoscendo ristori e sostegni monetari a queste categorie, peraltro unite da una sinergia. Il mondo della notte e le strutture ricettive concorrono infatti a formare l’attrattiva turistica di un territorio. E’ una circostanza più volte sottolineata, ma giova ricordare che sarebbe un enorme danno per il Paese affacciarsi al post pandemia con un cimitero di discoteche, hotel e ristoranti.
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