
Burioni a Che tempo che fa: "Solo 3.783 morti di Covid? Bugia spudorata e pericolosa. Vi spiego perché" | Video

Ha fatto molto discutere, come spesso accade, l'intervento di Roberto Burioni a Che tempo che fa, nella puntata di domenica 31 ottobre in onda come sempre su Rai3 e condotta da Fabio Fazio. "Ci sono 8 milioni di persone in Italia che hanno deciso di non vaccinarsi: è quasi l’Austria. Non è razionalmente spiegabile", ha affermato il virologo e docente dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
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Burioni ha quindi proseguito: "C è una classe di persone che non si è potuta vaccinare, la fascia al di sotto del 12 anni non si è potuta vaccinare. Poi ci sono 8 milioni di persone che hanno deciso di non vaccinarsi: è quasi l’Austria. Queste persone si espongono a gravi rischi e fanno circolare il virus. Siamo salvi perché i giovani si sono vaccinati molto e stiamo prendendo misure più severe rispetto ad altri paesi - ha sottolineato -. Questo vaccino ha una sicurezza eguagliata da pochi altri farmaci, è stato somministrato in miliardi di dosi senza sostanzialmente problemi gravi. Il fatto che la gente sia diffidente davanti ad un vaccino sicuro e efficace, che tiene le persone fuori dalle terapie intensive, non è razionalmente spiegabile. Temo che queste persone che non si sono vaccinate fino ad oggi non si vaccinino più. Le prime dosi sono calate drammaticamente. L’obbligo? E' una decisione politica", ha aggiunto. Poi Burioni ha smontato la bufala dei no vax sui morti reali per il Covid: "Dall’1 marzo 2020 al 31 luglio 2021 sono morti 150mila italiani più di quelli che ci attendevamo. C’è chi porta in piazza il cartello con il numero 3.783 alludendo ad un numero estremamente ridotto di vittime - ha affermato -. Si tratta di una narrazione antiscientifica totalmente irreale che è stata purtroppo fatta propria da alcune persone che protestano e ahimè anche da mezzi d'informazione. Una spudorata e pericolosa bugia", ha dichiarato ancora Burioni.
"Di cosa sono morte le altre 146.217 persone? Sono morti oltre 150mila italiani, non va bene sminuire i sacrifici terribili che abbiamo fatto e l’importanza della vaccinazione, è una mancanza di rispetto nei confronti di tutti quei morti, dei loro cari, di chi ha subito le conseguenze economiche, sociali ed emotive di questo terribile periodo", ha concluso il professore.
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