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Covid, Oms: "Non esclusa fuga da laboratorio" in arrivo nuove indagini su Wuhan

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Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), il biologo etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus, sostiene che tutte le ipotesi sulle origini della pandemia da Covid-19 "devono continuare a essere esaminate, dall’ipotesi della trasmissione da animale a quella della fuoriuscita dal laboratorio, la quale non è ancora stata categoricamente esclusa". Lo afferma in un’intervista a Il Corriere della Sera, spiegando che nella ricerca delle origini, occorre seguire la strada della scienza. "Ma — aggiunge — abbiamo visto altri fattori, inclusi quelli politici, influenzare gli sforzi e intralciare la nostra capacità di fare progressi e ottenere risposte". 

 

E dunque, per bocca del proprio numero uno, l'Organizzazione mondiale della sanità rilancerà l’inchiesta sulle origini del Covid. A fargli eco il direttore delle emergenze, Michael Ryan, che ha spiegato che un gruppo di 26 esperti si occuperà di fornire un "nuovo quadro globale" per gli studi sulle origini dei patogeni emergenti con potenziale epidemico e pandemico compreso. Secondo Ryan, questa potrebbe essere "l'ultima possibilità di comprendere le origini del Covid" in modo collegiale. Sta di fatto che la Cina, dal cui territorio si è mossa l’epidemia, non vede di buon occhio l’iniziativa dell’Oms. Già ad agosto le autorità di Pechino avevano respinto le richieste dell’Organizzazione mondiale della sanità per una rinnovata inchiesta sulle origini del Covid. 

 

"Ci sono teorie complottistiche sull’origine del Sars-CoV-2 creato in laboratorio in Cina ma io sostengo che basta essere stati in un mercato dell’umido in quel Paese per capire che ci può essere stato il salto di specie. Il coronavirus è solo l’ultimo virus influenzale che ha fatto questo salto, non è una novità: i più grandi virus influenzali pandemici sono arrivati all’uomo da un animale. Ma la vera domanda che dovrebbero farsi le istituzioni internazionali è perché dai primi casi in Cina, ormai documentati, di polmonite da Sars-CoV-2 a luglio 2019 l’allarme è scattato solo a fine 2020. Questo è il punto" è il commento di Matteo Bassetti, primario di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova.