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Clima, Diego Fusaro: "Quelle di Greta Thunberg sono le proteste che piacciono al potere"

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Da sempre voce fuori dal coro su molte questioni di attualità - e, ultimamente, in special modo per quanto riguarda la pandemia da coronavirus, il green pass e in genere le misure governative adottate per contrastare l'emergenza sanitaria - il filosofo e saggista torinese Diego Fusaro ha affidato ai propri canali social una riflessione sulla protesta climatica di Greta Thunberg, oggi a Milano per partecipare insieme ad altri quattrocento giovani a una iniziativa di tre giorni chiamata Youth4climate, che precederà la Pre-Cop sul clima. 

 

Ecco il pensiero pubblicato su Facebook dal pensatore:  "A Milano parla Greta Thumberg. Ovazione dei potenti nazionali e internazionali. Sono le proteste ideali, quelle che piacciono al potere, quelle che non scalfiscono gli asimmetrici rapporti di forza: tutti sono responsabili, e quindi nessuno lo è; basta dare una ritinteggiata verde al capitalismo, mica bisogna cambiare modello di sviluppo; ancora, anziché lottare per il lavoro e contro lo sfruttamento, si propone - come nel finale di "Candide" - di limitarsi al più modesto obiettivo del fare giardinaggio. Con Greta la scandinava finalmente una voce scientifica e matura, preparata e con tutti i titoli di studio in regola, che conosce a fondo la materia. E che arringa folle che protestano contro il cambiamento climatico, con il volto coperto da cenci monouso che, oltre a gonfiare le tasche dei colossi che li producono, contribuiscono a inquinare quell'ambiente che, a parole, vorrebbero difendere. Et voilà, i padroni ringraziano, quasi increduli di registrare un così alto grado di subalternità". 

 

Una critica ironica e a tutto tondo, insomma, per Fusaro, secondo cui l'iniziativa in corso sul clima non costituisce un reale problema per i potenti, che anzi sarebbero ben lieti di ospitare Greta nei più prestigiosi forum internazionali per dare una "ritinteggiata" green al capitalismo. Lo Youth4Climate si tiene al MiCo di Milano e riunisce due giovani per ognuno dei 197 Paesi membri della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Alla fine della tre giorni, il 30 settembre, sarà presentato un documento ai ministri impegnati nella Pre-Cop (la Cop26, vertice annuale Onu sul clima, si terrà infatti a Glasgow a Novembre, ma è anticipata dall'appuntamento preparatorio milanese).