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Denise Pipitone, spunta la foto clamorosa di una giovane in Tunisia: "Identica a Piera Maggio"

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Una potenziale bomba sul caso della scomparsa di Denise Pipitone, o solo l'ennesima suggestione in una vicenda infinita, che sembra non riuscire mai a trovare la svolta decisiva? La notizia arriva a Quarto Grado, il programma condotto da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero, e a darla è Espedito Marinaro, l'investigatore privato che fu ingaggiato dalla famiglia di Piera Maggio quando scomparve la bambina. Prima l'uomo si è espresso sui recentissimi sviluppi del caso (richiesta di archiviazione degli inquirenti per Anna Corona) dicendosi "rammaricato per quello che sta succedendo in Procura, sembra dicano 'chiudiamo l'inchiesta perché non siamo riusciti a trovare i colpevoli'". 

 

 

Ma poi arriva quella che sembra essere una clamorosa rivelazione sulle sorti della bimba di Mazara del Vallo e dà nuova linfa alla cosiddetta "Pista tunisina" da alcuni ventilata come unica ipotesi ancora plausibile. Espedito ha infatti detto di essere in possesso di una "fotografia a colori" che "non posso mostrare" in diretta televisiva, evidentemente perché sarà, o è già stata, messa all'attenzione degli inquirenti. Questa immagine, inviata "via mail da un signore - la cui identità non è stata rivelata, ndr - che è stato lì"  ritrae "una donna tunisina" (Denise ora avrebbe circa 20 anni) staordinariamente "uguale a Piera Maggio". L'investigatore ha anche aggiunto che insieme alla foto gli sono stati forniti dalla fonte anche "elementi che la rendono rintracciabile" e ha ribadito che la somiglianza con la mamma di Denise è impressionante


L'uomo ha anche parlato di una "pista rumena", riguardante una ragazza della stessa età di Denise che avrebbe lo stesso identico neo di quella che allora era una bambina. "La procura li ha i dati per fare una rogatoria internazionale e far fare il test del dna" ha detto ancora Espedito. Sul punto è però arrivato lo scetticismo di Luciano Garofalo: "Quante signore al mondo hanno il neo nella stessa posizione di Denise? Bisogna capire qual è il valore dell'indagine che ha portato lì, sennò ci perdiamo, se rimaniamo nel semplice alveo delle somiglianze". Della stessa opinione il criminologo Massimo Picozzi: "Oggi sentiamo piste, tunisine, rumene, ma per ora sono e restano suggestioni, che nascono dalle foto e dal comprensibile desiderio di fare luce sulla verità". 

 

 

Sul perché l'inchiesta sembri nuovamente arenarsi, invece si è espressa Sabrina Scampini: "Capisco la mamma, se fossi la madre vorrei che l'inchiesta continuasse, però qui c'è un problema, perché questa inchiesta avrebbe potuto fare passi avanti se qualcuno della comunità, della famiglia, avesse parlato o detto qualcosa di diverso" ha detto la giornalista. "Il problema è che leggendo le carte, se non ci sono nuove testimonianze che fanno chiarezza, non si può fare più niente perché nuovi elementi non ce ne sono. Piera Maggio ha ragione, ma gli investigatori stanno facendo l'unica cosa che possono fare, cercare Denise altrove" ha concluso.