
Vaccini, ironia Fusaro: "Ormai hanno finito le lettere per le varianti virus. Salvezza sempre una dose più in là"

Una sarcastica presa di posizione contro la gestione della campagna vaccini e green pass quella del giovane filosofo piemontese Diego Fusaro. Il pensatore ha infatti pubblicato nel proprio canale Facebook il video di un suo intervento durante un comizio, dove descrive con toni critici la contrazione delle libertà individuali che l'avvento del Covid ha causato nelle democrazie occidentali. Un problema sollevato da altri autori recentemente, fra cui Massimo Cacciari e Giorgio Agamben. Secondo questa visione - ovviamente diversa da autore ad autore - in qualche modo il lockdown e le varie restrizioni come il green pass, che ha generato un quasi-obbligo vaccinale, sono sintomo di una virata autoritaria degli Stati, che inaspriscono la pressione sui cittadini come sintomo di una degenerazione istituzionale molto più risalente nel tempo che si giustifica adducendo un perenne stato di emergenza. Nella visione di Fusaro, però, a questo si aggiunge il fatto che a trarne beneficio sono le "classi dominanti" dell'oligarchia economica mondiale. E il Covid è spesse volte usato come pretesto per prolungare restrizioni ormai prive di fondamento scientifico.
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"Quando si tornerà in lockdown si dirà che è colpa di chi non si è fatto 'benedire' - ha detto Fusaro - con le buone o con le cattive. Quando tutti saranno 'benedetti', si dirà che si torna in lockdown per le nuove varianti, ormai si è finito l'alfabeto per enumerarle, arrivano le varianti stellari. Poi quando non tutti saranno vaccinati alla nuova variante, sarà colpa loro e così via, insomma, la salvezza è sempre una dose più in là. Abbiamo capito che è un andamento a yo-yo e sta prendendo forma un nuovo metodo di governo".
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"Siamo tutti potenziali malati asintomatici - ha aggiunto il saggista torinese - tutti e ciascuno, ma allora non c'è più una società con soggetti portatori di diritti e doveri, ma una mega clinica in cui tutti dobbiamo, in quanto potenziali malati asintomatici, attenerci ai diktat dei medici, dei camici bianchi, che ci dicono cosa fare o non fare presentando come descrizioni medico-scientifiche quelle che in realtà sono repressioni politico-sociali a beneficio dei gruppi dominanti". Fusaro ha poi concluso dicendo che "il coronavirus, quale che sia la sua genesi, ha potenziato l'ordine della globalizzazione capitalistica sotto ogni profilo. Lo ha fatto sul piano dello smart working, su quello della contrazione dei diritti e delle libertà, sulla riduzione degli spazi di sovranità popolare, lo ha fatto in sostanza potenziando gli interessi materiali, sociali, economici e politici dei gruppi dominanti, del blocco oligarchico neoliberale, depotenziando ancora più i ceti medi".
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