
Mamma no vax, stop dai giudici: per la figlia di 11 anni deciderà il padre divorziato in autonomia

Ancora una decisione in Tribunale contraria ai no vax. Una mamma no vax di una bambina di 11 anni, contraria ai vaccini, alle mascherine e ai tamponi (posizioni definite "oltranzistiche e negazionistiche" e "di grave pregiudizio per la salute della figlia minore") si è vista limitare la responsabilità genitoriale dal Tribunale di Milano. A riportarlo il Corriere della Sera. Il padre divorziato della bambina è stato autorizzato dalla IX sezione famiglia a "provvedere in autonomia, senza il consenso della madre" a sottoporre la 11enne a tutte le vaccinazioni obbligatorie e raccomandate, ai tamponi per rilevare la positività al Covid, a farle indossare la mascherina e, al compimento dei 12 anni, a "valutare in autonomia, senza l’accordo della madre, se sia necessario o anche solo opportuno somministrarle il vaccino anti Covid".
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Il rapporto tra scuola, genitori e figli e no vax è in questi giorni al centro delle cronache. Mercoledì 14 settembre all'istituto comprensivo Mastri Caravaggini, a Caravaggio, in provincia di Bergamo, un padre di due bambini, 3 e 5 anni, che frequentano la scuola dell’infanzia ha dovuto minacciare il ricorso ai carabinieri per poter riabbracciare i propri figli dopo il suono della campanella alle 12. "Ho chiesto al bidello se poteva prendere i miei figli poiché non avendo il green pass non potevo entrare nell’edificio. Mi ha risposto che loro non erano autorizzati a condurre gli allievi dall’aula alla porta d’ingresso. Dunque i bambini restavano in classe - ha raccontato all’Adnkronos l'uomo, F.R. le sue iniziali -. Ho minacciato di chiamare i carabinieri per allontanamento di minore e solo allora la preside chiamata da una collaboratrice ha autorizzato il personale ad accompagnarli all’uscita".
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Intanto il Tar Sardegna ha ritenuto "insussistenti i presupposti per disporre la sospensione dei provvedimenti impugnati" dai 173 medici, infermieri, Oss e operatori sanitari no vax che sono stati sospesi dal lavoro, senza stipendio fino a dicembre, a meno che non tornino sui loro passi e si vaccinino. Respinte le richieste dei medici. Pugno duro quindi contro i no vax.
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