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Green Pass, Diego Fusaro: "Non ha fondamento scientifico, è un giuramento di fedeltà al regime"

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"La mia opposizione al Green pass, che io propongo di chiamare ’infame tessera verde' perché le parole hanno un peso come diceva Moretti e green pass sembra quasi una cosa ’smart’, è l’equivalente della tessera che nel ’31 venne chiesta col giuramento di fedeltà ai docenti. È cioè l’espressione di un nuovo fascismo, che usa un lessico medico-scientifico per giustificarsi. All’epoca furono in 12 a dire di no, oggi auspicabilmente sono di più". Così  Diego Fusaro commenta l’appello - di cui è firmatario - degli oltre 600 docenti universitari italiani che si sono opposti all’introduzione della certificazione verde negli atenei. "Di medico-scientifico quella tessera non ha nulla, perché chi è vaccinato può contagiare e contagiarsi, quindi è un dispositivo di controllo che non c’entra nulla con la medicina. Come altre cose del periodo trascorso, ad esempio il coprifuoco. Serve a far sì che tutti giurino fedeltà al regime, e quindi a produrre un docile e remissivo adattamento"

 

"E poi a produrre quella che sarà la nuova tessera del futuro - continua il filosofo - che il cittadino della cosmopoli terapeutica dovrà sempre mostrare aggiornata. Perché la gente non si accorge, ma ormai si è ben capito, che la salvezza sarà sempre ’una dose più in là’". L'appello sta conquista ogni giorno sempre più firmatari : "Meglio tardi che mai. Sembra che un poco alla volta i più si stiano svegliando, o abbiano trovato il coraggio di dire quello che pensavano dall’inizio. L’unione fa la forza, ed è bene che ciascuno si schieri, perché anche alla fine del fascismo la storia chiese conto delle proprie scelte"

 

Da sempre molto critico sull'introduzione della tessera verde, ritenuta scientificamente irragionevole e marchiata da un eccessivo autoritarismo, il saggista torinese ha stigmatizzato la faccenda anche via Facebook: "La violenza della discriminazione e della sottrazione delle libertà fondamentali è tornata: questa volta però si nasconde dietro la faccia a modo del progressismo e dietro la retorica della protezione della vita. Siamo nel bel mezzo di una svolta autoritaria nel modo capitalistico della produzione, ciò che definisco golpe globale' o, con Gramsci, 'rivoluzione passiva'".