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Covid, Papa Francesco: "Vaccinarsi è un atto d'amore". E Speranza lo ringrazia

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Vaccinarsi è un atto d'amore. Questo il messaggio di Papa Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio, nel videomessaggio ai popoli sulla campagna di vaccinazione contro il Covid. "Con spirito fraterno, mi unisco a questo messaggio di speranza in un futuro più luminoso. Grazie a Dio e al lavoro di molti, oggi abbiamo vaccini per proteggerci dal Covid-19. Questi danno la speranza di porre fine alla pandemia, ma solo se sono disponibili per tutti e se collaboriamo gli uni con gli altri" ha detto il Pontefice, aggiungendo che "vaccinarsi, con vaccini autorizzati dalle autorità competenti, è un atto di amore".

 

 

 

E lo è anche contribuire a far sì che la maggior parte della gente si vaccini: "Amore per sé stessi, amore per familiari e amici, amore per tutti i popoli. Vaccinarci è un modo semplice ma profondo di promuovere il bene comune e di prenderci cura gli uni degli altri, specialmente dei più vulnerabili. Chiedo a Dio che ognuno possa contribuire con il suo piccolo granello di sabbia, il suo piccolo gesto di amore. Per quanto piccolo sia, l’amore è sempre grande" ha aggiunto Francesco. Il video è rivolto alle comunità colpite dal virus in Nord, Centro e Sud America. Vi hanno partecipato anche cardinali e arcivescovi di Brasile, El Salvador, Honduras, Messico e Perù con messaggi a favore della vaccinazione.

 

 


E intanto c'è chi, fra i politici italiani, già ringrazia il Pontefice per questo messaggio di responsabilizzazione sulla campagna vaccinale, sicuramente destinato a scatenare qualche polemica da parte degli scettici del vaccino: "Grazie Papa Francesco" ha cinguettato dal proprio profilo Twitter il ministro della Salute, Roberto Speranza. Anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti si è espresso con favore: "Grazie Papa Francesco per questo importante messaggio. Vacciniamoci, senza paura, per tornare liberi". Si attendono ora le voci contrarie, che - presumibilmente - andranno a criticare l'ingerenza del Pontefice nelle questioni profane, o la sua attitudine a sposare tematiche 'mainstream'.