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Ponte Morandi, Cartabia: "Sento sulla mia pelle lo strazio delle madri che hanno perso i figli qui"

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Una Marta Cartabia inedita durante la cerimonia di commemorazione nel terzo anniversario del crollo del Ponte Morandi. La ministra della giustizia infatti non ha trattenuto le sue emozioni durante il suo discorso, con la voce rotta dalla commozione. "Sono qui da madre per sentire anche io sulla mia pelle lo strazio di quelle madri per cui il tempo si è fermato tre anni fa per la perdita di un figlio - ha affermato -. Ho letto le parole di tante madri, le ho incontrate questa mattina, ho guardato nei loro occhi".

 

 

Poi ha citato Cesare Pavese e ha quindi aggiunto: "La memoria che oggi celebriamo rinnova in ciascuno di noi il dolore, il patire, la passione, ma per quanto sia doloroso far memoria qui a Genova è un’esigenza collettiva, per Genova per la Liguria e per tutto il Paese", ha affermato. Cartabia ha poi parlato pure del processo in corso sul crollo del ponte: "Non corre alcun rischio - ha precisato al Secolo XIX -. A proposito del dibattito sulla riforma del processo penale approvata alla Camera, ho ricevuto le legittime preoccupazioni dei familiari delle vittime. Ebbene, occorre ribadire con chiarezza che non c’è mai stato, ripeto, non c'è mai stato, alcun rischio di prescrizione per il processo sul crollo del Ponte. Non potrei essere qui, non potrei guardare negli occhi chi sta patendo un così profondo dolore se non potessi confutare con certezza le voci che sono state motivo di preoccupazione".

 

 

E ancora: "I familiari delle 43 vittime, Genova e tutta l’Italia hanno bisogno di una parola di giustizia sul crollo del ponte. E noi abbiamo il dovere di garantirlo - ha aggiunto -. Fare giustizia significa anche assicurare l’accertamento dei fatti e delle responsabilità in un tempo ragionevole. Questo deve valere per ogni processo, a cominciare da quello per il crollo del ponte".