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Green Pass, cambia il prezzo dei tamponi: il costo e le fasce d'età

Pietro De Leo
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È stato il mantra di queste settimane, da quando è stato varato il primo blocco di norme sull’utilizzo del green pass: il tampone a prezzo calmierato, un passaggio fondamentale per ottenere la certificazione. Se, infatti, proprio non ci si vuol sottoporre al vaccino, il test rapido può essere un’alternativa (l’altra è il certificato di avvenuta guarigione). A patto, però, che sia a prezzi popolari o addirittura gratuito. Oggi un tampone rapido in farmacia ammonta a circa 20 euro, e diventerebbe proibitivo dovervi ricorrere ogni qualvolta serva utilizzare il green pass. Dunque, da più parti era (giustamente) arrivata la richiesta di abbassare il costo.

 

 

Oggi, dopo una trattativa durata giorni, è arrivato l’accordo tra il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo (d’intesa con il ministro Speranza) e i referenti del mondo farmaceutico. Ecco quanto stabilito: per la fascia compresa tra i 12 e i 18 anni occorrano 8 euro. Per tutti gli altri serviranno 15 euro. Questi scaglioni di prezzo, ovviamente, riguarderanno soltanto le farmacie aderenti alla convenzione che saranno pubblicate nel sito del commissario straordinario e il protocollo sarà valido fino al 30 settembre di quest’anno.

 

 

Insomma, il risparmio c’è per i minorenni, ma per gli adulti non è poi così sostanzioso e il vaccino continua ad essere la scelta evidentemente più praticabile per ottenere il green pass. Oramai è chiara la scelta politica del governo andando verso un’implementazione delle vaccinazioni. Legittimo (e scientificamemte condivisibile, per carità). Però , considerando la difficoltà del momento, più che farlo attraverso iniziative collaterali sarebbe stato più opportuno farlo attraverso una seria campagna di comunicazione, capillare e calibrata sui diversi tipi di destinatari. Oppure, tagliando la testa al toro, meglio l’obbligo. Almeno sarebbe meno equivoco.