
Vaccini, "J&J verso il via libera". Sileri anticipa la decisione Ema: ecco chi potrà farlo

L'ok al vaccino ci sarà ed è atteso per oggi, martedì 20 aprile, alle ore 17, da parte dell'Ema. Per Johnson&Johnson "oggi dovrebbe arrivare il via libera", ha detto il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri ospite a "Mattino5" su Canale 5. "Immagino che verrà messo un limite di età preferenziale per gli over 55-60, dato che le rare complicanze osservate sono state sotto i 50 anni. L’importante è partire poiché il beneficio è superiore al rischio", ha argomentato il sottosegretario.
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E' il giorno della verità e fra qualche ora sapremo. Sono attese per oggi le conclusioni dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) su possibili legami fra il vaccino di Johnson Johnson contro il coronavirus e casi molto rari di trombi sanguigni rilevati negli Stati Uniti. Una conferenza stampa è in programma per le 17 e vi parteciperanno: la direttrice esecutiva dell’Ema, Emer Cooke; la presidente del Comitato di sicurezza dell’Ema Prac, Sabine Straus; il capo della task force per analisi dei dati e metodi, Peter Arlett; e come moderatrice Marie-Agnes Heine, capo del dipartimento comunicazione.
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"Per AstraZeneca e J&J il rischio di effetti avversi severi, in particolare questa trombosi delle vene cerebrali causata da anticorpi contro il Pf4 (che assomiglia clinicamente alla piastrinopenia trombotica associata all’uso di eparina), è molto basso: un caso su un milione di persone vaccinate. Il rischio di rimanere prigionieri di cautele eccessive non è da sottovalutare", ha detto in un’intervista a ’il Fatto Quotidiano' il virologo Guido Silvestri, in attesa del pronunciamento dell’Agenzia europea del farmaco Ema sul vaccino anti-Covid di Janssen, gruppo Johnson&Johnson. Docente negli Usa alla Emory University di Atlanta, lo scienziato è stato vaccinato con "Moderna. Ma Pfizer sarebbe stato lo stesso, gli altri non erano un’opzione a gennaio", precisa, commentando anche quanto scritto dal ’FinancialTimes’ in merito al dialogo fra Draghi e Moderna per una produzione in Italia di vaccino mRna: è una strada "giustissima, anche se non semplice - sottolinea - perché la produzione di questi vaccini richiede un know-how non indifferente. I vaccini a mRna hanno una performance superiore a quella degli altri vaccini (che pure non sono affatto male, beninteso), in termini di efficacia e sicurezza".
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