
Covid, Coldiretti: "Da lunedì 22 marzo bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi chiusi in tutta Italia"

Covid, Coldiretti traccia un bilancio amaro della situazione in Italia, evidenziando come da domani - lunedì 22 marzo - con il passaggio della Sardegna in zona arancione sono chiusi in tutta Italia per il servizio al tavolo e al bancone 360 mila bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi. E così sarà per le prossime due settimane, come non avveniva dall’inizio di gennaio per le festività di fine anno.
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L'associazione di categoria evidenzia un perdita stimata in questo periodo di circa 3,2 miliardi per il lockdown di tutti i servizi di ristorazione fino a dopo le feste di Pasqua e Pasquetta. Sono 7 milioni gli italiani che tradizionalmente consumano il pranzo fuori casa a Pasqua per una spesa stimata pari a 400 milioni mentre ben un italiano su tre dovrà rivedere i propri programmi nel lungo weekend di Pasquetta dedicato tradizionalmente alle gite fuori porta, alle visite a parenti e amici e alle vacanze. "Duramente colpiti gli oltre 24mila agriturismi presenti in Italia con l’arrivo della primavera che è particolarmente apprezzata dagli amanti della campagna, ma anche delle attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni, la semina e la raccolta delle primizie da portare in tavola. Gli agriturismi, peraltro, spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche", spiega Coldiretti.
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"Ma in difficoltà è l’intero sistema della ristorazione con le difficoltà che si aggravano e travolgono a valanga interi settori dell’agroalimentare made in Italy con vino e cibi invenduti. Si calcola che 300 milioni di chili di carne bovina, 250 milioni di chili di pesce e frutti di mare e circa 200 milioni di bottiglie di vino non siano mai arrivati nell’ultimo anno sulle tavole dei locali con decine di migliaia di agricoltori, allevatori, pescatori, viticoltori e casari che soffrono insieme ai ristoratori. E' importante iniziare a pensare alle riaperture in sicurezza dei locali della ristorazione dove sono state adottate importanti misure, quali il distanziamento dei posti a sedere facilmente verificabile, il numero strettamente limitato e controllabile di accessi, la registrazione dei nominativi di ogni singolo cliente ammesso", conclude l'analisi di Coldiretti.
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