
Il monito di Sassoli per l'8 marzo: "Con il Covid donne più penalizzate e prime a perdere il lavoro"

Giornata internazionale della donna, lunedì 8 marzo. "In Europa, uomini e donne non sono eguali. Con la crisi del Covid lo sono ancora meno e il rischio è di compromettere anche diritti acquisiti". A scriverlo, su Repubblica, è il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. "La Giornata internazionale della donna quest’anno non ammette retorica. I dati sono chiari, e le misure adottate dai governi europei hanno acuito il divario di genere in termini di disoccupazione, peso del lavoro domestico, sicurezza finanziaria e autonomia personale", ha sottolineato.
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"Le donne sono state le prime a perdere il lavoro e a finire in cassa integrazione. I settori più colpiti hanno una forte presenza femminile: turismo, cultura, tempo libero, ristorazione, servizi. Le donne rappresentano il 76% del personale sanitario e l’86% dei prestatori di assistenza nell’Unione. L’identikit della povertà in Europa oggi è donna e madre, inutile girarci attorno", ha sottolineato ancora Sassoli.
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Quanto alle violenze, "abbiamo il dovere - ha affermato il presidente del Parlamento europeo - di stabilire che la violenza sulle donne è un reato sanzionabile ovunque nello spazio europeo. La ratifica della Convenzione di Istanbul, da parte dei Parlamenti nazionali, dovrebbe essere un parametro per valutare il rispetto dello stato di diritto nei 27 paesi dell’Unione. E' tempo di aggiungere la violenza contro le donne nell’elenco dei reati di dimensione europea sanciti dai Trattati. Questa crisi ci consegna la grande opportunità di sostenere la dignità delle persone, rendere giustizia alle donne, costruire uno spazio europeo che sia punto di riferimento in un mondo in cui l’uguaglianza non trova cittadinanza. E questa Europa - ha concluso Sassoli nell'intervento su Repubblica - come già dimostrato nella risposta alla crisi, ha valori e risorse per farlo". Sul tema ha scritto un tweet anche il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris: "Nella pandemia le donne hanno pagato il prezzo sociale ed economico più alto, soprattutto in famiglia e sul lavoro", ha affermato.
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