
La svolta dell'idrogeno, Italia pronta a raccogliere la sfida: ecco gli obiettivi fissati

Una riduzione del 60% delle emissioni entro il 2030 e la neutralità entro il 2050, proprio come previsto dal "Green deal" dell'Unione europea. Questi gli obiettivi che si intende perseguire per far diventare l’idrogeno una delle risorse ponte per la transizione energetica. In questo contesto l’Italia ha le possibilità e le potenzialità per cogliere e affrontare tale sfida. Da tempo infatti le aziende italiane sono in prima linea non solo per quanto riguarda la ricerca di tecnologie legate all’idrogeno, ma anche nell’ambito di programmi concreti per consentire a questa risorsa di divenire fruibile per i settori di industria, mobilità e rete elettrica e altri comparti. Questo quanto emerge dalla la conferenza internazionale "Potenzialità della filiera dell'idrogeno nel contesto della transizione energetica", tenutasi mercoledì 30 settembre a Roma al Campidoglio. L’evento è stato promosso dal World Energy Council (Wec) Italia e dall’Associazione italiana di ingegneria chimica e organizzato da Mirumir. All’evento hanno preso parte alcune delle principali realtà nazionali del settore tra cui Eni, H2IT, Saipem, NextChem e McPhy. Nel corso dell'incontro i partecipanti hanno analizzato le criticità da superare per cogliere questa sfida: su tutte si è messa in evidenza la necessità di normative adeguate per consentire lo sviluppo del settore; politiche industriali che consentano la partecipazione in sinergia delle aziende di molteplici comparti; un’analisi dei costi che riduca la forbice tra il costo di estrazione dell’idrogeno tradizionale e quello verde, attualmente di 1 a 4. Intervenendo all’evento, Gilberto Dialuce, direttore generale della Direzione generale infrastrutture e sicurezza dei sistemi energetici e geominerari, del ministero dello Sviluppo economico (Mise), ha ricordato che il governo italiano è al lavoro per una strategia specifica sull’idrogeno per tracciare un quadro di lungo termine per poter programmare investimenti e ragionare in ottica europea. Secondo Dialuce occorre immaginare un percorso che sia un’occasione per creare una filiera italiana di questo settore, valutando al contempo la sua sostenibilità economica. L’idrogeno ha dunque la possibilità di portare verso le decarbonizzazione tanti settori dell’economia, come sottolineato dal presidente di Wec Italia, Marco Margheri. Secondo il presidente di Wec Italia, la road map verso la transizione energetica dell’Unione europea e che Italia costruirà nel Next Generation Eu e nel Recovery Plan necessità di “tanti vettori energetici” per accompagnare la domanda energetica verso la decarbonizzazione. Margheri ha osservato inoltre la necessità nel percorso verso la transizione energetica di riportare in funzione di un futuro decarbonizzato sia la domanda che l’offerta. Per quanto riguarda la domanda occorre incentrare il percorso dell’industria energivora che dovrà essere veloce, incisivo e rispettoso della necessità di mantenere le industrie con un grado di competitività elevato. Dal lato dell’offerta, ha proseguito Margeri, occorre essere consapevoli che il “sistema energetico italiano ha tutte le competenze per essere un primo attore di questo nuovo sforzo per conseguire un sistema economico ad elevato tasso di innovazione, tecnologia e sostenibilità”.