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Coronavirus e sesso, l'indagine: così è cambiata la vita degli italiani

Oggi è la Giornata internazionale del  benessere  sessuale

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C’è chi ha ridotto le occasioni di incontro, chi ha evitato i baci e le effusioni. E chi invece non ha preso nessuna precauzione. La pandemia ha indubbiamente influenzato anche la vita affettiva e sessuale degli italiani. È quanto emerge da un’indagine promossa dalla Federazione italiana di sessuologia scientifica (Fiss), in occasione della Giornata internazionale del benessere  sessuale indetta dall’Oms, che si celebra oggi, 4 settembre 2020.

 

 

 

La Fiss ricorda l’attenzione ancora scarsa in Italia verso il tema. «La salute sessuale - afferma Salvo Caruso, presidente Fiss, ginecologo e associato dell’Università di Catania - non deve essere intesa come un aspetto di ’serie B’ della persona. L’esperienza del Covid-19, anzi, ci insegna come prendersi cura di sé e degli altri sia necessario per il  benessere di tutti». Anche quest’anno, la Fiss lancia l’invito a richiedere colloqui e visite gratuite online o in presenza con i suoi specialisti durante la Settimana del  benessere sessuale dal 5 al 10 ottobre, giunta alla settima edizione. Per fissare un appuntamento basta collegarsi al sito www.fissonline.it e cercare sulla mappa il professionista più vicino.

 L’indagine della Federazione sugli effetti della pandemia sulla sessualità è stata condotta online per sondare i comportamenti sessuali e le tendenze in relazione alla pandemia. «Dalle risposte, emerge un minor senso di sicurezza, una maggiore preoccupazione per la famiglia, il partner, la società e meno per se stessi - ricorda la Fiss - Per il campione inoltre a essere a rischio è la salute psichica più che quella fisica». Secondo Caruso, «le molte informazioni a volte contraddittorie ricevute durante la quarantena hanno minato la conoscenza e rischiano di attaccare la stabilità delle persone più fragili. Per questo è importante non sottovalutare la salute psichica e la salute sessuale delle persone dato che contribuiscono al  benessere generale».

Al questionario on line «hanno risposto 355 persone, il 27% maschi e il 73% femmine. Oltre il 40% è fidanzato/a, il 26% nubile/celibe, il 22% sposato e il 7% convivente. Il livello d’istruzione è alto: il 50% dei partecipanti ha in tasca una laurea specialistica. Più dell’80% si dichiara eterosessuale e il 7% omosessuale. Il 16% è un professionista sanitario che lavora a contatto con persone che hanno o che possono aver contratto Covid-19», conclude la Fiss.