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Gli Adas sono fondamentali per la sicurezza: ma la tua auto li ha?

I principali sistemi Adas delle auto di oggi

Sergio Casagrande
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L''elettronica continua a cambiare, con ritmo sfrenato, il mondo in cui viviamo. E anche il pianeta auto ne è ormai coinvolto e stravolto. Le auto di appena un decennio fa che al massimo, in fatto di tecnologie all'avanguardia, erano in grado di garantire un impianto hi-fi di serie, l'Abs, qualche airbag e, in casi davvero eccezionali, anche un cruise control abbinato a un cambio automatico, sembrano ormai pezzi da museo. L'automobile di oggi è talmente piena di centraline elettroniche, dispositivi automatici e innovazioni che, se ti lascia a piedi, a piedi rimani. Perché per un comune mortale è ormai impossibile intervenire e, soprattutto, capire cosa può essere successo oltre all'accensione di una spia che inibisce il funzionamento di tutta la vettura. Oggi lo sviluppo tecnologico ci ha portati al punto, ormai vicinissimo, della guida autonoma, tante sono le innovazioni e le applicazioni ottenute grazie all'elettronica e alla miniaturizzazione di migliaia di componenti. E, per raggruppare tutto quello che c'è di nuovo, è stato perfino coniato un nuovo termine: Adas, Advanced driver assistance systems, che in molti sono convinti diventerà presto più popolare di sigle, ormai comuni, come Abs ed Esp. Gli Adas sono tantissimi e si moltiplicano giorno dopo giorno. Sono in grado di rilevare la presenza di oggetti sulla strada; di far rallentare o frenare automaticamente in caso di pericolo la nostra auto; di avvisarci per tempo in caso di emergenze che possono verificarsi alla guida e anche sfuggirci per distrazione o disattenzione. Interagiscono costantemente tra loro e possono guidare da soli una vettura, oggi per pochi secondi (lo impongono le leggi) e domani chissà. In poche parole gli Adas stanno rendendo l'auto più intelligente, reattiva, precisa, rispettosa delle regole del Codice della Strada, confortevole e sicura di quanto può fare anche l'automobilista più esperto e attento. Tra i gruppi automobilisti che stanno investendo di più sulle tecnologie Adas c'è il gruppo Psa che raccoglie sotto la sua grande ala i marchi Peugeot, Citroen, Ds e, da un anno ma ancora in attesa di una piena e operativa integrazione, anche Opel e Vauxhall. Psa ha imboccato una sua strada con l'intento di arrivare, in pochi anni, proprio al traguardo della guida autonoma. Un obiettivo che si sono poste anche altre Case (non tutte...), ma che vede Psa distinguersi dalla maggioranza dei concorrenti per il fatto che il gruppo francese sta sviluppando e applicando tecnologie studiate, testate e messe a punto in proprio. Mentre altri utilizzando software e hardware realizzati da soggetti esterni, i marchi del gruppo Psa (e in particolare, per ora, Peugeot, Citroen e Ds) ricorrono quindi a una tecnologia fatta in casa. Le funzioni e le possibilità offerte sono le stesse che si riscontrano anche sui prodotti di altri marchi, ma qui hanno i vantaggi (non da poco) di una messa a punto specifica per ogni singola gamma di vetture. E di un'affidabilità testata in proprio e puntualmente aggiornata. In questo modo i tecnici del gruppo Psa conoscono così perfettamente ogni singolo prodotto di gamma anche nella sua anima più profonda, quella dei programmi e dell'elaborazione dei software. Proprio il gruppo Psa ha organizzato una Tech Academy Adas per la stampa specializzata italiana e con l'ingegnere Roberto Paganini abbiamo potuto fare un punto delle principali innovazioni che oggi possiamo trovare sulle auto. “I dispositivi, le applicazioni e le funzioni possibili - spiega Paganini - grazie alle nuove tecnologie e all'elaborazione sempre più sofistica dei software, sono innumerevoli e in continua evoluzione. Elencarli tutti - chiarisce subito - è pressoché impossibile, ma possiamo comunque raggrupparli in alcune delle funzioni principali che già troviamo disponibili sulle nostre auto grazie all'impiego di microtelecamera, sensori, radar e quant'altro”. Ecco, quindi: la Driver attention alert che verifica gli spostamenti del veicolo all'interno della carreggiata e avvisa, meccanicamente o sonoramente, il conducente del rischio di una deriva; oppure lo Speed limit detection che rileva e legge i cartelli stradali permettendo anche di adeguare automaticamente la velocità; l'Active lane departure warning, che rileva le linee delle carreggiate; l'Active blind corner che tiene a bada gli angoli ciechi; il Radar che controlla la strada che si percorre fino a 200 metri di distanza avvisando di possibili rischi di collisione con oggetti, veicoli o pedoni; l'Active safety brake, che interviene per le frenate automatiche; il Lane positioning assist che mantiene il nostro veicolo nella giusta posizione all'interno di una corsia e provvede agli stop e alle ripartenze automatiche in caso di ingorghi e file. “A volte - spiega ancora l'ingegnere Paganini - questi dispositivi funzionano da soli o in sinergia tra loro e dialogano anche con tutte quelle parti elettriche, elettroniche e meccaniche di cui è dotata la vettura. Come lo sterzo o il cambio, per esempio”. “Ovvio, quindi - aggiunge Marco Freschi, responsabile comunicazione corporate di Groupe Psa Italia - che l'affidabilità di tutti questi componenti deve essere massima. Ecco perché Psa preferisce realizzare e mettere a punto in proprio i software, creando una propria banca dati che si sviluppa e si aggiorna costantemente”. “Proprio in quest'ottica - aggiunge Freschi - Psa continua a condurre ricerche e sperimentazioni che coinvolgono automobilisti a campione di tutte le fasce d'età e di tutte le esigenze e gli stili di guida. Le innovazioni sono continue. E, a volte, anche di grande importanza e produzione esclusiva”. Come il sistema di visione notturna, Night Vision, che è disponibile, per ora, solo sul suv Ds7 Crossback: un radar capace di rilevare la presenza di corpi caldi (di notte, ma anche in caso di fitta nebbia) davanti all'auto o in avvicinamento e di indicarli, valutando anche il grado di pericolo, al conducente con un'immagine che compare nel quadro strumenti. Qualcosa che finora si era vista sui film di fantascienza e in qualche scena di guerra moderna. Gli Adas, insomma, sono già tra noi. Si stanno evolvendo e chissà quale altra sorpresa ci riserveranno. Sergio Casagrande Twitter: @essecia