
Sequestrato carico di sei chili di cocaina destinato al mercato di Perugia

Sei chilogrammi di cocaina sono sequestrati dai carabinieri sulla superstrada. Il corriere della droga, albanese, è stato arrestato. Lo stupefacente arrivava dal Nord Italia ed era destinato, stando a quanto emerso dalle prime risultanze dell'indagine, anche al mercato di Perugia. E' uno dei primi approvvigionamenti della criminalità albanese che gestisce il traffico e lo smercio di droga in Umbria dopo il lockdown. Il passaggio è stato bloccato dall'intervento delle forze dell'ordine. I militari dell'Arma di Assisi, in un'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Perugia, hanno aspettato la Volkswagen e hanno perquisito gli interni. La cocaina era stata nascosta all'interno della carrozzeria, degli sportelli e dei sedili. L'uomo alla guida, di nazionalità albanese, è stato arrestato per traffico di droga. I fatti risalgono a venerdì sera. L'operazione è frutto di intercettazioni e appostamenti: l'inchiesta che punta a stroncare il passaggio della cocaina in Umbria attraverso i corrieri. Un'attività investigativa che a marzo aveva portato gli stessi carabinieri assisiati al sequestro di altri cinque chili di cocaina sulla statale 75 in direzione Spoleto. Una Mercedes con alla guida un imprenditore, anche questo di nazionalità albanese, è stata intercettata dal Radiomobile di Assisi. La droga in questo caso era nascosta in un doppiofondo creato ad hoc nel bagagliaio, che si apriva grazie ad un radiocomando. Lo stupefacente avrebbe fruttato 1,5 milioni di euro. L'uomo, incensurato, è stato arrestato. Che lo stupefacente sia tornato a circolare in Umbria in dosi e tagli diversi dai mesi precedenti la chiusura causa Covid lo dimostrano anche le due overdose, entrambe mortali, che si sono registrate nei giorni scorsi a Umbertide e a Terni. Un uomo e una donna sono morti. Ad Umbertide è stato trovato morto a casa di un'amica. Nella città dell'Acciaio la vittima, una donna, è stata trovata morta in un canale. “La criminalità organizzata albanese”, è scritto nell'ultima relazione della Direzione investigativa antimafia, relativa al primo semestre 2019, la più aggiornata, “si conferma tra le più attive in Italia, potendo contare su una presenza di gruppi diffusa e su collegamenti con omologhi sodalizi attivi nei Paesi Bassi, in Belgio, in Austria, in Germania, nel Regno Unito e in Spagna. Aggregazioni in grado di interloquire, nel caso, direttamente con i referenti in Albania, soprattutto per le attività criminali più complesse”. L'Umbria, ed in particolare la città di Perugia, scrive la Dia “hanno visto un incremento delle attività connesse allo spaccio di sostanze stupefacenti”. Ad operare nel capoluogo sono principalmente sodalizi criminali albanesi, nordafricani e nigeriani”. Attraverso una spartizione di compiti ben definita. “In particolare”, conclude la Direzione antimafia “i sodalizi nigeriani si occupano del traffico di droga e dello sfruttamento della prostituzione, così come la criminalità albanese, che in Umbria ha visto una consistente crescita, è dedita al traffico. Diversamente, i gruppi di maghrebini appaiono più impegnati nello spaccio al dettaglio”. L'operazione di venerdì e il maxi sequestro hanno confermato questa tesi.