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Coronavirus, in Umbria librerie e cartolerie si preparano a riaprire

Francesca Marruco
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Prove di ripartenza. Da martedì, come scritto nel Dpcm pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, librerie, cartolerie, lavanderie e negozi di abbigliamento per bambini potranno rialzare le serrande. Con tutta una serie di accorgimenti su distanze e protezioni da adottare a tutela di clienti e lavoratori. Per cui, pulizia due volte al giorno, ingressi scaglionati, dispenser di gel disinfettanti vicino alle casse, uso di guanti e mascherine e percorsi diversi nei piccoli locali per chi entra e chi esce. Ieri la Lombardia ha subito bloccato la decisione del governo con un'ordinanza che mantiene tutte le chiusure. Stesso discorso per il Piemonte e anche il Veneto valuta come rimodulare le disposizioni del premier. Al momento la Regione Umbria ha ritenuto di non porre restrizioni a quanto stabilito dal Governo. L'ente comunque continuerà a monitorare la situazione ed eventualmente a intervenire se le condizioni lo richiedessero. Al momento, i numeri umbri sono confortanti e questo porta molti commercianti a un certo ottimisimo. C'è voglia di ripartire, e, i primi a cui è stato concesso, sono quasi tutti pronti a farlo. Non la loro totalità, va detto, c'è anche chi, come la cartolibreria di Perugia, La Scolastica, nel messaggio in segreteria annuncia cheriaprirà il 4 maggio. O come la libreria Mannaggia di Perugia che ritiene più sicuro rimandare e continuare consegne a domicilio e spedizioni. “L'apertura di una libreria -scrivono nella loro pagina Fecebook - come di qualsiasi altro esercizio commerciale, non è e non può essere simbolica: comporta spostamenti di tutte le categorie professionali coinvolte. Comporta inoltre spostamenti di lettrici e lettori e una fruizione dei libri che passa per la manipolazione di molti volumi e per la comunicazione verbale faccia a faccia tra libraio e lettore, con evidenti rischi per tutti, data l'emergenza sanitaria ancora in pieno corso. In questo senso, non ci sono indicazioni sull'eventuale messa in sicurezza del nostro lavoro”. La libreria Paci di Città di Castello invece adotterà un misura a metà strada: “Apriremo - spiegano - ma non faremo entrare. Daremo all'ingresso libri che hanno già ordinato. Tutto questo nel rispetto di chi cerca di salvare tante vite”. A Terni, Giolicart e Feltrinelli Point sono pronte a riaprire i battenti. Con guanti e mascherine obbliatorie per tutti, come da ordinanza del sindaco. Entrambi i negozi sono spaziosi e i titolari annunciano ingressi scaglionati, anche se, viene sempre ritenuto meglio ordinare. A Castiglione del Lago, la libreria- caffetteria Libri parlanti, riaprirà solo a metà. Lo spiega la titolare Monica Gioiello: “La parte della caffetteria sarà vietata, ma per il resto ci proviamo, abbiamo due ingressi e adotteremo ogni accorgimento”. A Corciano, la Cartoleria Tonzani, dopo un mese di spedizioni riaprirà: “Ci hanno chiamato in tanti, i genitori di bimbi che devono stampare i compiti. Riapriamo con tutte le misure di sicurezza”. E proprio i genitori potranno tornare anche ad acquistare vestiti per i loro piccoli nei negozi. Monelli di Marsciano è pronto a soddisfare le richieste che in questo periodo non sono mancate. Stesso discorso anche per Mamy and Mousy di Perugia: “Farò entrare una persona alla volta - spiega la titolare - e prevederemo qualcosa di particolare per le mamme in attesa, avevo già messo il gel all'ingresso, aspetto tutte le mie clienti”.