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La droga per Perugia comprata dalla camorra, banda di pusher a giudizio

Il Tribunale di Perugia

Alessandro Antonini
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Rinvio a giudizio per la banda di spacciatori italo-tunisina che acquistava coca e eroina direttamente da Napoli per poi spacciare sulla piazza perugina . Si approvvigionavano dove il traffico di stupefacente è gestito direttamente dalla camorra. L'indagine risale al 2012. L'accusa è quella di spaccio aggravato dal concorso. Perché “in tempi diversi e con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, acquistavano, trasportavano, detenevano, commerciavano, offrivano e cedevano a terzi sostanze stupefacenti del tipo cocaina e eroina, tra cui anche spacciatori di altri gruppi”, è scritto nel capo di imputazione che interessa otto soggetti, i principali imputati. Si occupavano di tutta la filiera della droga, dall'inizio fino alla vendita al dettaglio. In tutto l'indagine ha toccato 32 soggetti. Cinque posizioni sono state stralciate per irreperibilità. Sono state 30 mila le telefonate intercettate. E' emerso come al cellulare si chiamassero con dei nomi in codice: “cavallo” era il tunisino che faceva da corriere da e per Napoli. Poi c'erano la polacca e Anna 231. La componente femminile non è secondaria nella rete di spacciatori finita a giudizio. Una di queste, italiana, aveva allestito una vera e propria base per quella che nelle carte viene definita “cooperativa” dello spaccio. Il covo è stato individuato tra via del Lavoro e via Campo di Marte. Li avveniva anche il “taglio e il confezionamento”. Poi la vendita anche ad altri gruppi di pusher. Smercio al dettaglio, ma anche all'ingrosso. Non sono mancati arresti per spaccio anche negli ultimi giorni in città.