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Perugia, presentato il libro "Ritratti di coraggio" con le storie di 28 magistrati uccisi da mani criminali

alessandra Borghi
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“Ventotto rose spezzate, ventotto magistrati uccisi da mani criminali, ventotto storie professionali e umane raccontate per ricostruire le numerose “resistenze” che l'Italia ha combattuto nel dopoguerra. Un periodo, quello dal '48 a oggi che non si studia nelle scuole negando alle nuove generazioni il diritto di conoscere per difendere i valori espressi nella nostra Costituzione democratica”. E' un estratto dell'intervento del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, David Ermini, intervenuto alla presentazione del libro “Ritratti di coraggio – Lo Stato italiano e i suoi magistrati” di cui è coautore insieme, tra gli altri, a Stefano Amore, magistrato, assistente di studio presso la Corte costituzionale, definito il vero motore del libro, a Fausto Cardella e Guido Rispoli, entrambi Procuratori generali, il primo presso la Corte di appello di Perugia il secondo in quella di Brescia, tutti presenti all'incontro. La presentazione si è svolta a Perugia, nella sede del Consiglio provinciale, con il presidente della Provincia, Luciano Bacchetta, a fare gli onori di casa affiancato dal Prefetto Claudio Sgaraglia, davanti ad un pubblico di alto profilo. Il libro non sottace la solitudine di magistrati lasciati soli a fronteggiare il terrorismo prima nero e poi rosso e quello della criminalità organizzata. E se Giovanni Falcone è l'emblema di quella solitudine, la linea rossa del sangue che ha attraversato gli ultimi anni della nostra storia porta il nome di magistrati sconosciuti ai più, come quelli di Mario Amato, Pietro Scaglione, Fedele Calvosa, Giacomo Ciacco Montalto, Alberto Giacomelli. Il figlio di quest'ultimo, Giuseppe, oggi sacerdote, ha preso parte all'incontro.