
Anziana lasciata per ore su una barella al Pronto soccorso

Lo sfogo arriva sul social network: “Trovo mamma piangente mi dice che ha chiesto, insistentemente una padella per fare pipì ma nessuno le ha dato udienza, ha chiesto dell'acqua per calmare la sete, ma nessuna risposta, ha chiesto una tachipirina per calmare il dolore, ma nessuna risposta”. Il racconto è di Massimo Rolla, un legale del foro perugino che nel suo profilo Facebook, riferisce quanto accaduto alla madre 73enne al Pronto Soccorso di Perugia la notte scorsa. L'anziana cade e viene portata al Santa Maria della Misericordia dal 118. Le viene assegnato un codice verde attorno alla mezzanotte e veerso le due viene visitata. I sanitari le riscontrano la frattura del bacino. Diagnosi: deve stare a riposo 30 giorni. Viene immediatamente dimessa. “Chiedo come riportare a casa mia madre - scrive il legale - considerato il fatto che deve stare sdraiata e non è possibile per me aiutarla a salire nella mia macchina e per entrare in casa, data la frattura importante. Mi dicono che il 118 non può aiutarmi perché operano solo per emergenze e le uniche autoambulanze per il trasporto dall'ospedale alle abitazioni private sono quelle gestite dai volontari ma ci sono solo la mattina dalle 7.00 in poi. Decidono di trattenere mamma in ospedale non ricoverandola ma lasciata in uno stanzino, al pronto soccorso, in una barella, ma mi assicurano che avrà tutta l'assistenza possibile”. Il pezzo completo nell'edizione del Corriere dell'Umbria del 12 dicembre