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Perugia, schiave del racket: c'è chi paga 5 mila euro una piazzola per prostituirsi

Federico Sciurpa
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Marion, la chiameremo così, ha 21 anni. Ogni mese deve pagare cinquemila euro per la piazzola in via Settevalli a Perugia o sulla Corcianese dove convincere i clienti ad avere un rapporto con lei. Piazzola in affitto Da quando è a Perugia l'hanno messa sulla strada, in modo brutale con ricatti e violenze, e per fare il suo mestiere ha un protettore al quale spetta una percentuale che, già sa, non riuscirà a pagare: ogni mese gli deve 5 mila euro e altri mille per l'affitto della casa dove vive con i suoi stracci e i suoi telefoni. Se non paghi sono botte. Marion lo ha capito da subito. Il racket A poco servono le fiaccolate e i rosari organizzati dai volontari al laghetto di Pian di Massiano. Ancora di meno servono le ordinanze del sindaco che multano i clienti. La domanda resta alta e il racket non muore a Perugia e di prostitute se ne salva una sua mille. Le nuove eroine del terzo millennio sono loro, quando trovano il coraggio tra un livido e una costola rotta di denunciare il loro protettore, la loro maman. La denuncia In queste ore Marion andrà a sporgere denuncia, sostenuta dai volontari che conoscono l'altra faccia di Perugia. Le storie hanno tutte lo stesso denominatore: solitudine e violenza. Dopo i primi no di Marion, dopo le botte e le minacce, la maman è andata oltre. Le ha strappato il cuore e ha fatto ammazzare la madre in un piccolo villaggio africano che non esiste neanche sulla cartina. Ma non è finita: se non farà quanto le viene chiesto, se non porterà la cifra richiesta (30mila euro anche per pagare il viaggio in Europa dopo essere stata venduta per pochi spiccioli dal padre), saranno nel mirino altri familiari. Ma Marion ormai non si ferma più. Le minacce le scivolano addosso come le mani di chi l'ha picchiata per anni. Patrizia Antolini