
Un successo a tutta birra

L'Umbria incorona la Calabria brindando con la birra: è un calabrese di 32 anni il vincitore del Premio Cerevisia, svoltosi a giugno a Deruta e che vedrà la cerimonia ufficiale di consegna il 6 settembre al ministero delle Politiche Agricole a Roma. Anselmo Verrino, di Zagarise, Catanzaro, con la sua birra artigianale Symphony si è aggiudicato il Premio Eccellenza' acclamato da una giuria nazionale di degustazione, scelta dal Banco di assaggio delle birre (BaNAB, che riunisce università e camera di commercio di Perugia, Regione Umbria, comune di Deruta e Assobirra) battendo 147 etichette prodotte da 57 birrifici di tutta Italia: “Di stile belga, rossa, 7 gradi e 6, la Symphony è caratterizzata da una particolare miscela di malti, come una sinfonia appunto. Molto corposa, si abbina benissimo alla carne e ai formaggi stagionati e pure a qualche dolce a base di cioccolato amaro”. Laurea in ingegneria informatica e biomedica all'università Magna Grecia di Catanzaro, frequenza al corso dell'università di Perugia “Come diventare birraio” presso il Cerb (Centro di eccellenza per la ricerca sulla birra), dopo uno stage in un birrificio in Basilicata, Verrino ha realizzato cinque anni fa il sogno di produrre in proprio birra artigianale di alta qualità nella sua Calabria, aprendo il birrificio Gladium a due passi dalla Sila, il parco montuoso famoso - oltre che per i boschi e la vegetazione - per l'acqua e l'aria purissime: “na passione che nutrivo da anni, da quando è esploso il fenomeno delle birre artigianali, e che si è sposata con l'altra mia aspirazione, quella di avviare un'attività imprenditoriale nella mia terra. Non è stato facile: niente finanziamenti pubblici, solite complicazioni burocratiche, con l'aiuto della famiglia alla fine ce l'ho fatta creando la mia piccola attività dove faccio tutto da solo”. Oltre alla Symphony, Verrino produce altre quattro birre, tutte di puro malto non filtrate e non pastorizzate, in modo da mantenerne intatte le caratteristiche nutrizionali, senza conservanti o additivi, rifermentate in bottiglia per assicurarne l'alta digeribilità con una gasatura naturale: la Hera intitolata alla dea del tempio di Capo Colonna, le cui rovine si trovano vicino a Crotone, al malto di segale, dal gusto acidulo e agrumato; la White lady' caratterizzata dal frumento e perciò più dolce e fruttata; la 1059 come la gradazione della densità del mosto con cui viene lavorata, corposa, dal retrogusto di biscotto; la Darkana, scura e dal profumo di liquirizia. Le birre artigianali, presenti in Italia ormai da vent'anni, rappresentano un settore in continua crescita: dieci anni fa i microbirrifici erano una trentina, oggi superano quota 700, malgrado ultimamente la corsa abbia perso slancio Spesso avviati da giovani sui 30 anni, imbottigliano 400 mila ettolitri di birra, il 3% dell'intera produzione nazionale. Nate negli Stati Uniti, propongono un modo diverso di bere, in modo naturale, senza trattamenti chimici, con grande varietà di gusti: “Aver vinto il premio Cerevisia significa tanto per me” è la soddisfazione di Verrino, “anzitutto perché è il mio primo successo a livello nazionale (anche se la mia birra ha già mercato oltre che in Calabria nella ristorazione a Roma e in Sicilia). E poi perché per la prima volta la mia regione comincia a dire la sua anche in questo campo. Come in altre zone del sud, diciamolo, anche da noi ormai la birra artigianale fa tendenza”.