
Un'impresa simbolica nello Stretto

“Un'esperienza unica. Ho nuotato in perfetta solitudine, immersa nel silenzio, tre bracciate e un respiro per un'ora e un quarto di fila, in un mare profondissimo, di un blu intenso sempre uguale: il fondale, lungo i 3,2 km della traversata, non l'ho visto mai, devi essere preparato al buio sotto di te, potresti avere anche problemi di claustrofobia. Niente muta galleggiante né pinne, da Capo Peloro, vicino a Messina, a Cannitello, alle porte di Villa San Giovanni, una sfida totale, una prova fisica e mentale senza nessuna facilitazione. E insieme un gesto concreto per la messa in sicurezza antisismica di tre scuole e del campanile di Frosinone, la mia città”. Si gusta un breve riposo la senatrice Maria Spilabotte, 45 anni, la più giovane inquilina di Palazzo Madama, eletta per il Pd nel Lazio, il mare del litorale pontino amato sin da bambina, mentre rievoca la vittoriosa traversata dello Stretto di dieci giorni fa (cinque minuti in meno della stessa impresa realizzata un anno fa). L'acqua dell'estate, a 24 gradi, rende meno dura la prova, ma le correnti nel tratto dove la Sicilia e la Calabria sembrano toccarsi sono sempre in agguato: “Più fredde, ma per fortuna gestibili da chi ha un buon allenamento; se avessi incontrato quelle che spingono in direzione opposta ci avrei messo anche il doppio e chissà se ce l'avrei fatta. La barca che, secondo le norme, ti segue serve pure a questo, a indicarti la direzione giusta, a impedirti di finire per nuotare in senso contrario disorientato dalla corrente”. Organizzati in cooperative, i barcaioli (pescatori dello Stretto in prevalenza, ma anche sportivi, amanti del mare) predispongono le traversate amatoriali per gruppi di appassionati a seconda delle condizioni del mare, d'accordo con la capitaneria di porto che per l'occasione chiude lo Stretto alle navi pesanti, quelle in grado di provocare onde pericolose per chi nuota. Qualche volta può anche andar male: il nubifragio del 16 luglio a Scilla aveva fermato un precedente tentativo di traversata della Spilabotte, trovatasi in mezzo ad acque pericolose anche per i più esperti come lei, abituata a 3-4 nuotate di 2 km ognuna a settimana. Patrocinata dal Coni e dai ministeri dello sport e della cultura, la traversata della senatrice, oltre a invogliare alla pratica dell'attività fisica amatoriale, punta a diffondere gli strumenti tecnologici di cui disponiamo per rendere sempre meno drammatiche le conseguenze dei terremoti fin troppo frequenti in Italia: “Si può intervenire immediatamente, alle prime crepe, ai primi segni di cedimento delle costruzioni. Possiamo farlo, anche nelle scuole e negli edifici non ancora messi in sicurezza, grazie a un sistema innovativo, sensori di cui dispongono aziende come quella che mi ha sponsorizzato e che ha dotato delle sue apparecchiature le 3 scuole e il campanile di Frosinone, collegati con una centralina attiva interrottamente, con personale esperto che dà l'allarme e sollecita l'intervento immediato . Sono monitorati così decine di ponti sulle autostrade americane e le antenne televisive sulle torri di Manhattan. Tecnologia tutta italiana, addetti e ingegneri giovanissimi: i cittadini che se ne serviranno in Italia potranno utilizzare i bonus fiscali previsti per le zone a rischio sismico. Possiamo salvare costruzioni e - sono certa - anche vite umane. Una sfida aggiornata e responsabile, un po' come le prove odierne di chi ama il mare e lo conquista”.