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L'allarmante deriva ultrà

Michele Cucuzza
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Tifosi ultrà sempre più scatenati senza la dovuta attenzione e preoccupazione. La denuncia è partita mesi fa dall'Associazione di categoria presieduta da Damiano Tommasi e dalla Lega Pro. Con una novità inquietante: la violenza adesso è rivolta direttamente sui giocatori. Una deriva particolarmente allarmante nelle serie minori. Ne sa qualcosa Gigi Moschetto, 29 anni, da qualche mese portiere del Molfetta dopo aver militato nella primavera del Grosseto, in diverse squadre pugliesi della C, della D e dell'eccellenza, aggredito sotto casa due settimane fa nella città della sua squadra da un gruppo di individui con il volto coperto, dopo che aveva incassato 4 gol, costati la sconfitta (per una rete) nel derby locale con il Trani. Bilancio per l'atleta: ricovero in ospedale, frattura al naso (sarà necessario operarlo una seconda volta per permettergli di tornare a respirare da entrambe le narici), ematomi al cranio e all'orecchio, traumi e contusioni sparse, addio definitivo al calcio. 'È successo sotto casa, la sera dopo la sconfitta' è il film dell'agguato che a Gigi torna in mente senza sosta. 'Qualcuno, incappucciato, mi chiede: sei tu Moschetto? Neanche il tempo di rispondere e mi arriva un pugno terribile all'orecchio sinistro. Cado a terra, sento i calci sul corpo, mi trascino per una ventina di metri fino a quando non perdo i sensi. Mi sono svegliato dolorante in ospedale, la mia fidanzata in lacrime che mi stringeva le mani'. La solidarietà non è mancata: 'tantissima gente, anche sconosciuti, da tutta Italia mi hanno incoraggiato su Facebook. Ringrazio Tommasi che mi ha telefonato.' Per l'aggressione è stato denunciato un ultrà di 41 anni: 'la giustizia indaghi, da cristiano provo solo pietà per chi mi ha ridotto così. La violenza non ha nulla a che vedere con lo sport'. Sacrosanto ribadirlo, ma l'aria che tira è un'altra, soprattutto in Lega Pro. Prima le aggressioni nei confronti dei calciatori di Ancona, Catanzaro e Matera, poi - il mese scorso - un gravissimo episodio contro quelli del Taranto: una trentina di persone incappucciate hanno invaso il campo durante l'allenamento aggredendo i giocatori con schiaffi e pugni e minacciandoli con mazze e coltelli. 'Si è toccato il fondo, le contestazioni dei tifosi ci sono sempre state ma in 15 anni sui campi non avevo mai visto niente del genere. Sono scioccato. Soprattutto tra i dilettanti si è poco tutelati'. Moschetto punta il dito anche sui comportamenti delle società nei confronti delle frange più estreme delle tifoserie: 'il giorno dopo la sconfitta con il Trani, l'A.S.Barletta aveva deciso di annullare i nostri allenamenti annunciando che la partita successiva l'avremmo giocata in maglia blu e non con i nostri colori sociali bianco-rossi: un'umiliazione nei nostri confronti per la sconfitta subìta ma anche un grave errore che ha finito per incoraggiare gli ultrà più scatenati. Nei confronti dei giocatori meno meritevoli, le società usino le multe o l'esclusione dalla rosa: guai invece a rendere pubblico il biasimo, i violenti se ne fanno un alibi'. Gigi non ha dubbi sul proprio futuro: 'lascio, è definitivo. Il calcio per me non esiste più: mi auguro che la mia scelta serva a far riflettere tutti gli ultrà d'Italia, che i violenti vengano allontanati e il calcio torni ad essere spettacolo, divertimento per le famiglie, al di là del risultato. La vita è un'altra cosa. La mia la ricostruirò pian piano: prima tappa, il matrimonio, a settembre'.