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Lo studioso italiano che ci dà coraggio

Michele Cucuzza
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Notizie estremamente incoraggianti nella lotta alle malattie neurodegenerative, quelle che - dal Parkinson all'Alzheimer - colpiscono milioni di persone in tutto il mondo. Arrivano da uno studioso italiano, Angelo Vescovi, neurobiologo, direttore scientifico a San Giovanni Rotondo dell'ospedale 'Casa sollievo della sofferenza di San Pio' che si occupa di sviluppare terapie sperimentali per le malattie neurologiche. Vescovi ripercorre i suoi lunghi anni di ricerca che hanno reso possibili le novità di oggi: 'non è vero' afferma 'che il cervello è fisso, immutabile e non si rigenera. Ha delle capacità limitate, ma le risorse ci sono'. E infatti Vescovi, con i colleghi canadesi Samuel Weiss e Brent Reynolds, già più di 20 anni fa ha scoperto che 'nel cervello, a differenza di quello che si era creduto per oltre un secolo, c'è una riserva di cellule in grado di riparare le lesioni del cervello stesso, le staminali cerebrali'. Premessa dalle conseguenze prima inimmaginabili, se si tiene conto dell'origine comune di tutte le malattie neurodegenerative, 'la morte delle cellule cerebrali, causata da traumi, ischemie, danni genetici, virus o batteri. L'unico rimedio efficace' chiarisce Vescovi 'non per curare i sintomi ma per risolvere alla radice i guasti è la sostituzione delle cellule morte, dei tessuti distrutti, con altre cellule nuove, derivate dalle staminali''. Scoperto il modo per estrarre queste cellule madri dal tessuto cerebrale, Vescovi ha realizzato un metodo tutto italiano, ad oggi l'unico al mondo, che permette di moltiplicarle, fuori dall'organismo, in un numero illimitato, per sostituire quelle andate distrutte. Con un lavoro certosino durato oltre vent'anni su queste cellule madri custodite in azoto liquido, Vescovi ha quindi trasformato le staminali cerebrali in veri e propri farmaci ed è finalmente passato alla loro sperimentazione insieme alla neurologa Letizia Mazzini: a Terni le ha trapiantate nel midollo spinale di alcuni ammalati di SLA (sclerosi laterale amiotrofica), la malattia che distrugge le cellule nervose che controllano il movimento, fino alla paralisi. Risultato: miglioramenti provvisori che Vescovi spera di prolungare con nuovi innesti. Ultimamente, in collaborazione con il neurologo Stefano Pluchino, Vescovi ha esteso il suo impegno alla sclerosi multipla secondaria progressiva, sindrome senza cura che provoca la perdita progressiva della funzione motoria. I primi risultati sono impressionanti: 'abbiamo iniettato le staminali in vena. Dove c'è la lesione cerebrale, le cellule escono dai vasi sanguigni, entrano nel tessuto nervoso, spengono il processo infiammatorio, attivano le cellule locali perché intervengano sulla lesione e loro stesse diventano cellule che riparano i danni provocati al cervello dall'attacco inconsulto del sistema immunitario'. Dopo questa entusiasmante sperimentazione sulla scimmia, Vescovi - che l'altro giorno ha parlato in commissione bicamerale sull'infanzia e l'adolescenza - ottenuta la necessaria autorizzazione, comincerà in poche settimane a effettuare lo stesso tipo di trapianti sull'uomo. Una sperimentazione che costerà 5 milioni, somma da ottenere con una grande campagna per la raccolta fondi. 'Siamo alla vigilia' commenta Vescovi 'di un modo radicalmente diverso di fare medicina: con le staminali non cureremo più il sintomo, ma la causa della malattia. Gli italiani mettono questa nuova tecnologia a disposizione dell'umanità'.