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Non facciamo dell'automobile un'arma letale

Michele Cucuzza
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Come reagiremmo noi italiani alla decisione del governo francese di proibire (dal primo luglio) l'uso del cellulare con l'auricolare in macchina, anche in un solo orecchio? Malissimo, c'è da credere. Tanti automobilisti da noi continuano a tenere il telefonino tranquillamente tra le mani, non solo per parlare ma - forse soprattutto- per mandare messaggini, consultare il navigatore e (i più giovani) farsi qualche selfie ogni tanto. Lo spettacolo delle auto in coda la sera, in città, ha qualcosa di surreale, tutte illuminate all'interno dalla luce azzurrina degli schermi delle chat in attività. Figuriamoci quindi se parliamo di impedire l'uso di auricolari collegati agli smartphone grazie ai quali possiamo informare parenti e amici di dove siamo, cosa abbiamo appena finito di fare e dove stiamo andando, rivolgendo queste stesse identiche domande ai nostri interlocutori. Eppure guidare mentre si chiacchiera al telefono, valutano in Francia, triplica il rischio di incidenti e causa uno scontro mortale su dieci. Dunque, da questa estate, sulle strade e autostrade dalla Provenza alla Normandia usando il cellulare anche con l'auricolare si rischieranno 135 euro di multa e 3 punti della patente , a meno che non si usi il Bluetooth esclusivamente con il viva voce, che sempre più macchine hanno di serie o come optional e che permette ai guidatori di usare il cellulare senza staccare le mani dal volante. Non è tutto: i francesi (ma guarda) hanno deciso di fare le cose in grande, consentendo agli agenti della stradale di multare il guidatore che faccia qualsiasi qualcosa lo distragga dalla guida. Non si specifica di che si tratta, ma non è difficile immaginare che, da luglio, truccarsi, mangiare un panino, cercare qualcosa nella borsa, persino scambiarsi un bacio, mentre si guida potrà costare nella Répubblique 135 euro. Turisti avvisati... E da noi? In teoria non siamo così tolleranti come si potrebbe pensare. Infatti anche in Italia, dove secondo i dati dell'Aci e dell'Istat ormai il 20% degli incidenti stradali (uno su cinque) è provocato da distrazioni dovute all'uso dello smartphone, il codice non solo vieta di tenere mentre si guida il telefonino in mano e le cuffie alle orecchie per ascoltar la musica ma consente (art. 173) esclusivamente il viva voce o l'uso di apparecchi 'dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità auditive ad entrambe le orecchie, e che non richiedono per il loro funzionamento l'uso delle mani'. La multa è di 160 euro, 5 i punti sottratti. Diciamoci la verità, la norma non è chiarissima. Appurato che non è permesso staccare le mani dal volante, come si fa a valutare se mentre si tengono gli auricolari si mantengono 'adeguate capacità auditive ad entrambe le orecchie'? Uno mentre ascolta la sua telefonata e parla con il suo interlocutore come fa ad avere l'udito pronto a cogliere contemporaneamente un colpo di clacson, il fischio di un vigile, la frenata di un' auto che si accosta, una sirena non troppo vicina? Di fatto è diventato senso comune che le telefonate con gli auricolari sono autorizzate, sempre, non esclusivamente quando si usa un cavetto piazzato davanti a uno solo dei nostri timpani. Non è il massimo: ce lo dicono i neuroscienziati. Il nostro cervello, tuttora più potente di qualunque computer con i suoi 100 miliardi di neuroni , non è - a differenza di un qualunque elaboratore elettronico e digitale - un sistema operativo multitasking, non è fatto per eseguire più programmi contemporaneamente. Ci riesce, è chiaro, ma a scapito dell'efficienza e della concentrazione: più cose fa nello stesso tempo, più facile è che commetta errori. Dovremmo tenerlo presente sempre, anche se il nostro tempo storico è l'immediato, ci sembra scontato fare più cose insieme e non siamo più disposti ad aspettare, non solo quando siamo in fila al semaforo. Le auto, ricordiamolo, se non padroneggiate con la massima concentrazione, possono diventare armi pericolosissime. [email protected]