
L'immenso valore dell'Avis

Oggi vorrei parlarvi di una bella esperienza vissuta nei giorni scorsi all'Università degli Studi di Perugia. Sono stato ospite della III Giornata Universitaria della Donazione dedicata ad Avis organizzata dai ragazzi dell'Associazione Idee In Movimento presso la facoltà di Medicina, e durante il convegno ho avuto l'opportunità di portare la mia testimonianza quale paziente che ha ricevuto donazioni di sangue. Davanti a me c'erano tanti aspiranti medici, giovani studenti, dottori in erba che conoscono bene l'importanza di un gesto che può fare la differenza. Io non sono un professore e non ho lezioni da insegnare, ho solo una pelle sulla quale ho vissuto e provato certe sensazioni e da quelle esperienze provo a trarre un messaggio da diffondere. Avis è stato un alleato fondamentale nella mia battaglia contro il Linfoma e nei momenti più complessi delle mie cure aver potuto contare sulla loro presenza è stato davvero un valore aggiunto. Non smetterò mai di ringraziare per le tante trasfusioni rese pos-sibili dalla loro rete di volontari e donatori. Purtroppo, a causa della mia recente patologia, al momento io non posso donare il sangue e così, in alternativa, cerco di essere il più possibile al loro fianco come promotore :-) Come molte altre associazioni di volontariato, Avis ha una missione da compiere e oltre a mostrarla con fierezza nelle parole dello statuto di fondazione, persegue quel compito con dedizione e competenza, ai limiti del possibile, perché si sa che quella è la cosa giusta da fare. Donare, in qualunque accezione voi lo vogliate intendere, è un gesto che richiede impegno e costanza ma ciò che si riceve in cambio ti ripaga di qualsiasi fatica o sacrificio. Non mi stancherò mai di dirlo: chi sta bene, deve aiutare chi sta male. Diventare donatore di sangue o di midollo osseo, mettere a disposizione il proprio tempo e le proprie energie a mio giudizio è qualcosa di veramente grande, di eroico. Penso ai medici pagliaccio, ai volontari che si recano negli hospice, a qualcuno che si impegna per organizzare una giornata di raccolta fondi o di informazione, a chi dona il suo tempo e la sua auto per accompagnare un amico a fare la chemio. Tutti possiamo fare qualcosa ragazzi, questa è la lezione che ho imparato quando ero ammalato e questo è quello che ho provato a trasmettere agli studenti lu-nedì scorso. Se ci dedichiamo a qualcosa o a qualcuno non è mai troppo o troppo poco, sarà comunque una parte di noi che si mette a disposizione e questo ci consentirà di vedere il mondo da una diversa prospettiva. Quando ho avuto bisogno io sono stato aiutato e vorrei che tanti avessero la stessa fortuna che ho avuto io. Fare la cosa giusta ci rende migliori di quanto non siamo già, ci arricchisce e ci fa sentire meno soli. Il mio invito è soprattutto rivolto ai giovani, ai ragazzi che faticano a trovare un loro posto, una loro serenità, e allora perché anziché cercarla nella solitudine di una tastiera di computer o di una console, non uscite e cercate di dare una mano dove ce ne è davvero bisogno…vi prometto che rimarrete stupiti scoprendo quanto vi sentirete felici. Iniziate dalle piccole cose, forza! Diventare donatore Avis è una grande responsabilità ma allo stesso tempo credo sia un grande, grandissimo onore. Tramandiamo questo messaggio di padre in figlio, di famiglia in famiglia e fra gli amici, goccia dopo goccia, riusciremo a fa-re grandi cose. Un abbraccio, Jack Sintini. [email protected]