
Giorni decisivi per 400 lavoratori ex Merloni

Inaccettabile. Questo il giudizio di lavoratori e Rsu riguardo la procedura di mobilità avviata per 400 dipendenti della Jp Industries che lunedì 1 agosto mattina si sono ritrovati davanti ai cancelli dello stabilimento. Per i lavoratori, dopo anni di sacrifici e di battaglie, non si può buttare fuori più della metà dei dipendenti senza nemmeno discussioni e, per di più, ad un passo - almeno così sembrava fino a poco fa - dal traguardo della ripresa. La notizia, infatti, è stata una vera e propria doccia fredda: all'inizio della pausa di agosto, l'attesa era semmai per il rientro a settembre, mese visto come un possibile momento di ripresa, grazie ad un preventivato aumento della produzione (nell'ultimo mese, la produzione dello stabilimento di Colle di Nocera Umbra era già aumentata da 150 a 300 unità giornaliere, riportando in fabbrica una media di 180 lavoratori). Invece quello che i lavoratori aspettano, ora, è l'incontro chiesto subito dai sindacati all'azienda, previsto a Fabriano in settimana, probabilmente giovedì 4 agosto. L'incontro dovrà chiarire molte cose. In primis le motivazioni di una decisione che ha colto tutti di sorpresa. E capire, soprattutto, se l'imprenditore Giovanni Porcarelli vorrà tornare sui suoi passi. La Rsu di Colle invita tutti i lavoratori ad essere presenti, estendendo l'invito alle istituzioni locali. “I segnali che abbiamo avuto negli ultimi mesi ci facevano pensare che la situazione si sarebbe evoluta in maniera diversa - spiega Luciano Recchioni (Rsu Fiom) -. Da parte dei lavoratori, dunque, c'è un dispiacere enorme, anche perché dopo anni di denunce e tribunali avevamo tutti ripreso la speranza. Oggi questa decisione sembra non tener conto del fatto che, nonostante tutte le difficoltà, se in questi anni si sono ottenuti risultati positivi è stato anche grazie al contributo e al sostegno che il sindacato e i lavoratori hanno dato all'azienda. Quest'annuncio senza dialettica è una mancanza di rispetto nei confronti di chi si è adoperato per l'azienda, a partire dai lavoratori, che invitiamo ad essere presenti all'incontro insieme alle istituzioni”. Parla di fulmine a ciel sereno, Angelo Commodi (Rsu Fim), soprattutto “visto come andava la situazione negli ultimi incontri. Per noi - puntualizza - questa decisione è assolutamente inaccettabile. Visto anche che i lavoratori possono essere accompagnati da ammortizzatori sociali fino al settembre 2017, non comprendiamo la necessità di ricorrere alla mobilità. Inoltre, azienda e sindacato hanno sempre lavorato di pari passo e in collaborazione: non è comprensibile da dove, oggi, derivi una decisione simile, presa senza interpellare nessuno”. A mettere l'accento sui sacrifici fatti dai lavoratori in questi anni è Rosa Di Ronza (Rsu Uilm). “I lavoratori l'hanno presa molto male - spiega -, in primo luogo perché non si aspettavano una notizia simile, poi perché sono anni che sopportano sacrifici anche per fare andare avanti l'azienda. Oggi ci aspettavamo una situazione diversa e ci potremmo ritrovare, invece, in una condizione forse peggiore di prima, senza conoscere quali sono le prospettive per il futuro. Aspettiamo, dunque, l'incontro con l'azienda e cercheremo di fare il possibile per far sì che la mobilità venga ritirata".