Muore stroncato da infarto, nessuno ha potuto usare il defibrillatore

Tragedia nella mattinata di martedì 18 novembre all'interno delle Officine grandi riparazioni. Claudio Loreti, operaio e ex consigliore comunale non ancora sessantenne, è stato colto da improvviso malore mentre si trovava nel repato carrello trasbordatore insieme ad alcuni colleghi di lavoro. “Aiutatemi, mi sento male”, ha detto con il volto contratto dal dolore. Pochi istanti sono basatati a chi si trovava con lui per comprendere la gravità della situazione. L'uomo ha perso i sensi e si accasciato al suolo mentre intorno a lui tutti cercavano di soccorrerlo. Una telefonata è subito partita verso il 118 che ha provveduto tempestivamente a inviare un'ambulanza. Ma mentre si attendeva l'arrivo del mezzo di soccorso e del personale sanitario, c'è stato chi ha tentato di rianimare l'operaio con un massaggio cardiaco. Sono stati minuti interminabili e drammatici, poichè tutti i presenti si sono resi conto che il loro compagno di lavoro era in condizioni disperate. Poi è arrivata l'ambulanza, ma purtroppo per il dipendente delle Ogr non c'è stato niente da fare: è morto stroncato da un infarto che non gli ha lasciato scampo. Gli operai presenti hanno anche manifestato rabbia per il fatto che a distanza di pochi metri dal punto in cui è avvenuta la tragedia, in un cassetto si trovava un defibrillatore che, però, è “datato”, nel senso che avrebbe dovuto essere sottoposto a periodici controlli di verifica. Inoltre per poterlo utilizzare occorre personale qualificato, in grado di intervenire dopo aver frequentato appositi corsi di formazione. Insomma, il defibrillatore c'era, ma è stato come se non ci fosse stato. L'azienda, dal canto suo, sottolineando che non c'è l'obbligo di tenere un defibrilltore in quel luogo di lavoro, ha comunque fatto sapere che è nelle loro intenzioni provvedere alla formazione di personale in grado di utilizzare il defibrillatore. Il sindaco Nando Mismetti ha espresso il proprio cordoglio per la scomparsa di Claudio Loreti.