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Stagione turistica eccezionale nella terra del Sagrantino

Claudio Bianconi
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L'Umbria mistica, terra indiscussa di Francesco; l'Umbria d'arte del Perugino e di Benozzo Gozzoli, l'Umbria dell'esaltazione del gusto, del Sagrantino, delle radicate tradizioni, trovano una delle migliori sintesi nella Ringhiera dell'Umbria. Venendo da Perugia a Montefalco ci si inerpica salendo la strada che lo collega a Bevagna, preludio dei Monti Martani con una splendida vista sulla vallata: in lontananza di intravedono Assisi a nord est e Spello abbarbicato sul monte Subasio. Complice la mostra di Luigi Frappi al ristrutturato museo San Francesco, nature morte che assecondano una suggestiva luce e sezioni quasi cruente e sanguinolenti di bovini e suini su sfondi per lo più di un nero alchemico, anch'essi parti pregnanti della tradizione norcina umbra, Montefalco sta vivendo in questo ultimo scorcio di settembre gli ultimi episodi di un eccezionale flusso turistico, soprattutto straniero che ancora oggi fa contare presenze per circa cento turisti al giorno. Secondo dati ancora ufficiosi si calcola che le presenze al museo San Francesco della stagione estiva 2014 abbia superato abbondantemente il numero di 1.200 rispetto al 2013. Il traino del Sagrantino è del resto fondamentale per un luogo che comunque negli ultimi anni, ultimate le ristrutturazioni post terremoto, ha dato adito ad una vasta campagna promozionale anche e ben oltre i confini nazionali.