
Ucraina: "Dopo la liberazione di Kherson la guerra continua". Russia: "Ritiro non è umiliazione"

Dopo la liberazione di Kherson, l’Ucraina non intendere rallentare la guerra di fronte all’arrivo dell’inverno, ma andrà avanti per la liberazione dell’intero paese. Lo afferma Oleksii Danilov, segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa ucraino. "Non congeleremo nulla... Dobbiamo liberare la nostra terra malgrado il meteo e la stagione. Non possiamo perdere una sola tappa, la nostra gente è lì, e vediamo come soffre.. L’obiettivo del Presidente è liberare tutti i nostri territori", ha detto, citato da Ukrainska pravda.
Kherson liberata, le truppe di Kiev entrano in città
"Kherson è nostra". Così ha esultato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nella giornata che ha sancito il ritorno della città in mano ucraina. Una "giornata storica" secondo Zelensky, che la "gente di Kherson stava aspettando". "Non hanno mai rinunciato all’Ucraina. La speranza per l’Ucraina è sempre giustificata e l’Ucraina restituisce sempre la propria", ha commentato ancora il presidente ucraino. In precedenza, Zelensky, relativamente alla decisione della Russia di ritirare le proprie truppe da Kherson, si era detto scettico che questo potesse essere un "segnale di stanchezza" da parte del presidente russo Vladimir Putin. "Potrebbe essere stanco della vita in linea di principio a causa della sua età, ma sicuramente non è stanco della guerra", ha affermato Zelensky. Kiev fa festa, dunque, mentre il ritiro da Kherson non è stato visto come una "umiliazione" per la Russia. Lo ha fatto sapere il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che ha ribadito come la regione di Kherson resta "territorio russo" dopo l’annessione dei territori ucraini.
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