
Russia, Putin: "Usa cerca di trascinare la guerra. Pelosi a Taiwan? Una provocazione pianificata"

Guerra in Ucraina, ruolo dei paesi occidentali e della Nato e crisi di Taiwan. Vladimir Putin è un fiume in piena nel suo discorso ai partecipanti e agli ospiti della decima conferenza di Mosca sulla sicurezza internazionale. Per il presidente russo, i paesi occidentali "hanno bisogno di conflitti per mantenere la propria egemonia". Per questo hanno "destinato il popolo ucraino ad essere usato come carne da cannone". Come riporta la Tass, per I paesi occidentali, relativamente all'Ucraina "hanno attuato il progetto 'anti-Russia', hanno chiuso un occhio sulla diffusione dell'ideologia neonazista, fino ai massacri dei residenti del Donbass, hanno fornito e continuano a fornire il regime di Kiev con armi, comprese quelle pesanti. La situazione in Ucraina dimostra che gli Stati Uniti stanno cercando di trascinare questo conflitto. E stanno agendo esattamente allo stesso modo, incitando potenziali conflitti in Asia, Africa e America Latina".
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E proprio riguardo all'Asia, Putin ha anche commentato la recente visita a Taiwan della speaker della Camera degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, definita come "una provocazione pianificata. Di recente gli Stati Uniti hanno cercato ancora una volta deliberatamente di aggiungere benzina sul fuoco e fomentare la situazione nella regione Asia-Pacifico. L'avventura americana contro Taiwan non è solo il viaggio di un singolo politico irresponsabile, ma fa parte del una strategia americana mirata e consapevole per destabilizzare e caoticizzare la situazione nella regione e nel mondo, una sfacciata dimostrazione di mancanza di rispetto per la sovranità degli altri paesi e per i loro obblighi internazionali. Consideriamo questa una provocazione attentamente pianificata", ha detto il presidente russo.
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Putin è quindi tornato a parlare del comportamento dell'Occidente, che sta "cercando con tutte le loro forze di mantenere l'egemonia e il potere che sta sfuggendo loro di mano, stanno cercando di mantenere paesi e popoli nella morsa di un ordine neocoloniale. La loro egemonia significa stagnazione per il mondo intero, per l'intera civiltà, oscurantismo e abolizione della cultura, totalitarismo neoliberista", ha aggiunto, sottolineando come "dobbiamo ripristinare il rispetto del diritto internazionale, delle sue norme e principi fondamentali. E, naturalmente, è importante rafforzare le posizioni di tali strutture universali riconosciute da tutti i paesi come le Nazioni Unite e altre piattaforme di dialogo internazionale".
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