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Guerra, altri bombardamenti. Continua la strategia del terrore nucleare vicino Zaporizhzhia

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Le forze armate russe stanno minando alcune unità della centrale nucleare di Zaporizhzhia nel sud dell’Ucraina. È la denuncia di Andriy Yusov, portavoce della Direzione dell’intelligence presso il ministero della Difesa ucraino, secondo il quale i russi stavano trasportando armi, equipaggiamenti ed esplosivi nell’area attorno alla centrale di Zaporizhzhia. Oggi poi sedici civili sono rimasti uccisi nei circa cinquanta bombardamenti lanciati oggi dall’esercito russo sulle regioni di Donetsk e Mykolaiv. A riferirlo è il Ministro dell’Interno ucraino. 

 

 

"Continua il terrore contro la popolazione civile nel distretto di Nikopol da parte delle truppe russe. Nella notte, circa 60 razzi sono caduti sugli insediamenti costieri. Quaranta di loro nella città di Marganets. Danneggiati abitazioni private ed edifici commerciali, gasdotti, reti elettriche. Un residente della città è rimasto ferito. Una ventina di munizioni missilistiche sono state lanciate sul territorio di Chervonogrigoriv. Fortunatamente non ci sono state vittime o danni". Così su Telegram Yevhen Yevtushenko, capo dell’amministrazione militare di Nikopol, sulla sponda del fiume Dnepr opposta alla centrale nucleare di Zaporizhzhia.

 

 

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha chiesto una risposta internazionale più forte al "terrore nucleare" russo dopo aver riferito di nuovi bombardamenti alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Durante una telefonata con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, Zelenskiy, come riferisce lui stesso su Twitter, ha chiesto l’imposizione di sanzioni all’industria nucleare russa e al combustibile nucleare.