
Covid, a Wuhan torna il lockdown: un milione di persone bloccate per 4 casi

Torna il lockdown a Wuhan, la città dove il Covid iniziò a diffondersi all'inizio del 2020. A più di due anni da quel primo lockdown, a quasi 1 milione di persone residenti del distretto di Jiangxia, nella periferia della metropoli, è stato chiesto di rimanere nelle loro case e di non uscire se non strettamente necessario. Come riporta la Cnn, la misura, che rientra nella strategia Zero Covid attuata dal governo cinese, è scattata dopo la segnalazione di quattro casi di Covid asintomatici.
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Come annunciato dalle autorità locali, nel distretto saranno applicati tre giorni di "misure di controllo temporanee", per cercare di ostacolare la diffusione del virus. Tutti i trasporti pubblici, dagli autobus alla metropolitana, sono stati fermati e i luoghi di intrattenimento sono stati chiusi momentaneamente. Ai residenti è inoltre stato chiesto di non lasciare il proprio quartiere se non in caso di assoluta necessità.
Le autorità hanno anche identificato quattro quartieri ad alto rischio, in cui ai residenti è vietato uscire di casa. Mentre altri quattro quartieri sono stati segnalati come a rischio medio. Le misure, come riferito dalla autorità, sono finalizzate a "ridurre ulteriormente il flusso di persone, ridurre il rischio di infezioni crociate e ottenere una dinamica zero-Covid nel più breve tempo possibile".
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Wuhan, metropoli nella provincia di Hubei con 11 milioni di residenti, ha imposto il primo lockdown al mondo per il Covid all'inizio del 2020: misura che ha stabilito un precedente per il modo in cui le autorità cinesi avrebbero gestito le riacutizzazioni in altre parti del Paese. Quell'approccio era stato per lo più efficace nel frenare le riacutizzazioni del coronavirus in Cina fino a quest'anno, quando la variante Omicron, altamente trasmissibile, ha causato il più grande focolaio del Paese dai tempi di Wuhan: Shanghai nei mesi scorsi è stata sottoposta a più di due mesi di lockdown, scatenando proteste pubbliche per la diffusa carenza di cibo e il ritardo delle cure mediche.
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