
Guerra in Ucraina, missili su Odessa: distrutto hangar con 35 tonnellate di grano. Putin: "Aiuteremo chi vive nel Donbass"

La guerra in Ucraina è arrivata al 134esimo giorno, e fin da subito una delle regioni più attaccate è stata quella di Odessa. Oggi, giovedì 7 luglio, ancora una volta i russi hanno lanciato dei missili nella zona. Stando a quanto denunciato dal consiglio comunale, nella notte l'esercito di Mosca ha attaccato con missili da crociera due hangar agricoli nella regione, distruggendoli. Uno di questi conteneva ben 35 tonnellate di grano, provocando ulteriori danni al settore e al mercato internazionale. Inoltre, secondo quanto riportato da Ukrinform, nelle prime ore della mattina i russi hanno anche attaccato l'Isola dei Serpenti con due missili. E a proposito di grano, la nave battente bandiera russa 'Zhibek Zholy' ha lasciato il porto di Karasu dove era ormeggiata dallo scorso 1 luglio, secondo quanto scrive il sito turco Sabah. L'Ucraina aveva chiesto alla Turchia il sequestro della nave che, secondo Kiev, trasporta grano ucraino trafugato, ma sempre secondo quanto riporta Sabah, la 'Zhibek Zholy' ha lasciato il porto senza scaricare il proprio carico e si è diretta verso la Russia. Una notizia che però non è stata presa di buon grado da Kiev, con il ministro degli Esteri che ha convocato l'ambasciatore della Turchia per avere delle spiegazioni in proposito.
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Nel frattempo, l'Ucraina continua a lanciare accuse nei confronti del Cremlino. L'intelligence del ministero della difesa di Kiev, su Telegram, ha annunciato che a Kherson i soldati russi stanno bruciando i corpi dei loro caduti per nascondere le perdite. "Nella periferia della città, più di una volta sono stati notati luoghi con un gran numero di resti carbonizzati di persone. È difficile identificare con precisione la loro appartenenza a causa dei notevoli danni provocati dalle fiamme", scrive l'intelligence ucraina, aggiungendo che "per nascondere l'incendio deliberato dei corpi, i rappresentanti dell'esercito russo stanno cercando di farlo passare come la conseguenza dei colpi dell'artiglieria e dei successivi incendi". Diversa invece la situazione a Mariupol, dove il consigliere del sindaco Petro Andriushchenko ha riferito che "gli occupanti russi" stanno usando i civili per sminare il territorio della città e che nell'ultima settimana otto civili sono saltati in aria mentre ripulivano le macerie in un impianto metallurgico. Inoltre, il consiglio comunale della città ha accusato i russi di rubare i reperti di valore dai musei bombardati. Come scritto su Telegram, i russi sono definiti come "i nazisti". "I Musei di storia e arte locali sono rimasti senza le loro collezioni, che costituiscono il patrimonio culturale della città e della regione - si legge nel messaggio del comune di Mariupol - I barbari russi hanno rubato dipinti originali di Kuindzhi e Aivazovsky, icone uniche e reperti storici". "I nazisti si comportarono allo stesso modo più di 75 anni fa - si legge ancora nel messaggio - Hanno saccheggiato i musei e li hanno portati a casa. I razzisti ripetono con sicurezza il loro percorso, ma sotto uno stendardo e uno slogan diversi".
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Nella giornata di oggi, intanto, è tornato anche a parlare il presidente russo, Vladimir Putin. "La Russia e il governo russo, la sua leadership faranno di tutto per aiutare le persone che vivono e lavorano nel Donbass", ha detto durante una conversazione con i vincitori del concorso 'Leaders of Russia', secondo quanto riferisce Tass.
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