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Ucraina, strage del centro commerciale: morti e dispersi. La Russia: "Era un deposito di armi ricevute dall'Occidente"

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Nella città ucraina di Kremenchuk le forze russe "hanno effettuato un attacco con armi aeree di precisione contro depositi di armi e munizioni ricevute da Usa e Paesi europei". È quanto afferma il ministero russo della Difesa all’indomani della strage denunciata dagli ucraini nel centro commerciale di questa città nella regione di Poltava. La Russia, riporta il Guardian, afferma di "continuare a colpire siti militari sul territorio ucraino" e sostiene che "a seguito dell’attacco di precisione sono state colpite armi e munizioni di fabbricazione occidentale, in un’area di stoccaggio per la successiva spedizione alle truppe ucraine in Donbass". "La detonazione delle munizioni - affermano ancora dal ministero della Difesa di Mosca - ha provocato un incendio in un centro commerciale non in uso che si trova vicino al sito".

 

 

Il bilancio in realtà è drammatico. Sono ancora 36 dispersi dopo la strage di ieri a Kremenchuk, nella regione ucraina di Poltava, dove un attacco missilistico ha colpito un centro commerciale. Lo ha denunciato stamani via Telegram il governatore della regione, Dmytro Lunin, riferendo delle operazioni dei soccorritori che continuano a scavare tra le macerie. Secondo le autorità ucraine, i morti sono almeno 18.

 

 

"La Russia è un paese di assassini e veri bugiardi". Lo ha affermato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba in riferimento alle dichiarazioni sull’attacco al centro commerciale di Kremenchuk. "È disgustoso osservare le reazioni della Russia all’attacco missilistico russo su Kremenchuk - ha scritto Kuleba su Twitter - I russi si rallegrano sui social media. Diplomatici e funzionari russi stanno diffondendo folli teorie del complotto, negando che ci sia stato uno raid. La Russia è un paese di assassini e veri bugiardi".