
Guerra in Ucraina, coprifuoco a Kiev: "Svolta ad agosto, torneremo ai confini del 1991". Severodonetsk cade in mano ai russi

La guerra continua a fare paura in Ucraina e anche a Kiev torna il coprifuoco notturno da stanotte e fino al 3 luglio, dalle 23 alle 5 del mattino. Ad annunciarlo è stato, su Telegram, Oleksiy Kuleba, capo dell'amministrazione militare regionale. "Ricordiamo che il coprifuoco vieta di stare per strada, visitare altri luoghi pubblici, spostarsi in città con i mezzi o a piedi ad eccezione di chi è in possesso di un pass speciale - ha spiegato - chiedo ai residenti di attenersi alle restrizioni temporanee, Sono necessarie per la sicurezza delle persone. Il nostro obiettivo è riportare la vita in tutti gli angoli della regione di Kiev il prima possibile, per rendere gli insediamenti adatti al ritorno dei residenti in massa".
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Ma l'Ucraina è convinta di vincere: "Torneremo ai confini del 1991, non ci saranno altri scenari e non stiamo considerando altri scenari - ha detto in un'intervista all'emittente britannica Itv il capo dell'intelligence militare di Kiev, Kyrylo Budanov - A partire da agosto si svolgeranno alcuni eventi, che dimostreranno al mondo intero che la svolta comincia ad avere luogo. L'ho già detto e lo ripeto: prima della fine dell'anno, i combattimenti attivi diminuiranno praticamente a zero. Siamo irremovibili nel nostro punto di vista. Riprenderemo il controllo dei nostri territori nel prossimo futuro", ha aggiunto. Quanto alla situazione che si sta verificando a Severodonetsk e Lysyschank nel Donbass, "per ottenere una vittoria strategica, il nostro comando ha deciso di raggrupparsi su nuove posizioni. E personalmente credo che questa decisione sia corretta", ha argomentato. Budanov infine ha rimarcato che gran parte del successo dell'esercito ucraino in questa guerra ora dipende dal sostegno internazionale.
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Intanto, però, la città ucraina orientale di Severodonetsk è caduta in mano alle forze russe dopo settimane di aspri combattimenti. Lo ha affermato il sindaco Oleksandr Stryuk, avvertendo gli ucraini, ancora all'interno della città, che non è più possibile partire per dirigersi verso il territorio controllato dall'Ucraina.
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