
Pedofilia, report sulla chiesa di Monaco e Frisinga: accusato anche papa Ratzinger

Sarà pubblicato oggi, giovedì 20 gennaio, il rapporto sugli abusi da parte del clero nell'arcidiocesi tedesca di Monaco, un tempo guidata da Joseph Ratzinger, e Frisinga. Il rapporto denuncia almeno 497 vittime di violenza sessuale dal 1945 al 2019. La notizia è stata riportata dai media tedeschi, e secondo gli esperti, delle 497 vittime ci sono 247 maschi e 182 femmine. Il 60% dei ragazzi colpiti aveva tra gli otto e i 14 anni. L’arcidiocesi aveva commissionato il rapporto allo studio legale Westpfahl Spilker Wastl quasi due anni fa, con il mandato di esaminare gli abusi tra il 1945 e il 2019 e se i funzionari della chiesa abbiano gestito correttamente le accuse. I massimi funzionari della Chiesa non sono stati informati dei risultati prima della pubblicazione odierna.
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Sarebbe coinvolto nella vicenda il papa emerito Benedetto XVI. Joseph Ratzinger, infatti, è stato pesantemente accusato nel rapporto, per non aver fatto nulla contro i religiosi accusati di abusi in quattro casi quando ha ricoperto l’incarico di arcivescovo di Monaco dove era stato nominato il 25 marzo 1977. Benedetto XVI ha affidato ad un comunicato la sua smentita, negando "rigorosamente" la sua responsabilità. Oltre a lui, sono state mosse accuse al cardinale Reinhard Marx, arcivescovo uscente, che ha rifiutato l’invito a prendere parte alla presentazione del rapporto. Marx è accusato di condotta scorretta in relazione a due presunti casi di abusi sessuali. La posizione di Marx è in relazione alle denunce inoltrate alla Congregazione per la Dottrina della Fede in Vaticano, secondo quanto rilevato dallo studio legale Westpfahl Spilker Wastl (Wsw). Nel documento si accusa anche l’ex arcivescovo di Monaco Friedrich Wetter, ritenuto responsabile di comportamenti scorretti in 21 casi.
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Il rapporto commissionato dalla Chiesa si è concluso nel 2018. Tra i 235 presunti responsabili degli abusi compaiono 173 sacerdoti e 9 diaconi. La maggior parte dei casi, rileva l’indagine, non sono stati denunciati. Il direttore della sala stampa vaticana, Matteo Bruni, ha dichiarato che "la Santa Sede ritiene di dover dare la giusta attenzione al documento di cui al momento non conosce il contenuto. Nei prossimi giorni, a seguito della sua pubblicazione, ne prenderà visione e potrà opportunamente esaminarne i dettagli. Nel reiterare il senso di vergogna e il rimorso per gli abusi sui minori commessi da chierici, la Santa Sede assicura vicinanza a tutte le vittime e conferma la strada intrapresa per tutelare i più piccoli, garantendo loro ambienti sicuri".
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