
Migranti, 12 Paesi UE chiedono un muro alle frontiere per fermare chi arriva

Un muro di confine per impedire ai migranti di entrare attraverso la Bielorussia. Questa la richiesta da parte dei ministri degli interni di 12 dei Stati membri dell'UE inoltrata alla Commissione europea. La volontà sarebbe quella di modificare le regole di ingresso alle frontiere esterne per includere muri e recinzioni. La richiesta è firmata dai ministri di Austria, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Grecia, Ungheria, Lituania, Lettonia, Polonia e Slovacchia.
Migranti, Meloni attacca Draghi: "Per lui Lamorgese ottimo lavoro? Anche per gli scafisti"
"Le barriere fisiche sembrano essere un’efficace misura di protezione delle frontiere che serve l’interesse di tutta l’UE, non solo degli Stati membri di primo arrivo", hanno affermato nella loro lettera al vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas e al commissario europeo per gli affari interni Ylva Johansson. "Questa misura legittima dovrebbe essere ulteriormente e adeguatamente finanziata dal bilancio dell’UE in via prioritaria" L’iniziativa si inserisce in un contesto in cui il regime del presidente bielorusso Alexander Lukashenko sta smistando i migranti in arrivo principalmente dall’Afghanistan e dall’Iraq verso i suoi confini europei con Lettonia, Lituania e Polonia, portando a situazioni di stallo che hanno provocato la perdita della vita di aspiranti richiedenti asilo. Secondo EuObserver circa 4mila persone sono già entrate in Lituania, circa 1.400 in Polonia e circa 400 in Lettonia negli ultimi mesi. Da allora tutti e tre i Paesi hanno dichiarato lo stato di emergenza ai loro confini con la Bielorussia, adottando anche nuove restrizioni alle domande di asilo.
Immigrazione: l'ex sindaco di Riace Mimmo Lucano condannato a 13 anni di reclusione
La lettera è arrivata alla vigilia di una riunione dei ministri degli interni dell’UE, in programma oggi, in cui si discuterà della pressione migratoria sui confini esterni dei dell’Unione. I 12 ministri ribadiscono inoltre la necessità di modificare il cosiddetto "codice delle frontiere Schengen" entro la fine dell’anno. La notizia è stata commentata dall’ex premier Giuseppe Conte, che ai cronisti ha detto che "il problema dell’immigrazione e della gestione dei flussi migratori non si risolve né con il filo spinato né coi muri".
Fisco, Draghi: "Questo Governo non aumenterà le tasse". Lega: "Bene, ora agisca il Parlamento"