
Gas, il diktat del Cremlino: "Le forniture riprenderanno soltanto se ci sarà la revoca delle sanzioni"

I problemi con le forniture di gas tramite Nord Stream 1 "persisteranno fino alla revoca delle sanzioni", che impediscono la "manutenzione delle unità dei gasdotti". Lo ha affermato Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, come riporta Interfax. "I problemi con le forniture sono sorti a causa delle sanzioni imposte contro il nostro Paese e contro un certo numero di aziende dagli stati occidentali, tra cui Germania e Regno Unito. Non ci sono altri motivi che porterebbero a problemi con le forniture", ha detto Peskov, aggiungendo che "un’unità è rimasta in funzione e non funziona correttamente, lì si verificano guasti e questo porta all’interruzione delle forniture".
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Peskov ha sottolineato che, a causa delle sanzioni, l’intero funzionamento del gasdotto "si basa su un’unità che necessita di una seria manutenzione". "Sono le sanzioni che impediscono il mantenimento delle unità, che impediscono di muoversi senza adeguate garanzie legali - ha aggiunto il portavoce del Cremlino -. Sono proprio queste sanzioni che gli stati occidentali hanno introdotto che hanno portato alla situazione in cui ci troviamo ora".
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Immediata la proposta da parte dell'Ucraina mediante il premier Denys Shmyhal, nella conferenza stampa al termine del Consiglio di associazione Ue-Ucraina a Bruxelles: "Abbiamo 30 miliardi di metri cubi nei nostri depositi di gas e possiamo offrirne una parte ai partner europei".