
Reddito di cittadinanza, scoperti altri trenta furbetti: spendevano i soldi per auto, moto e bella vita

Ancora furbetti del reddito di cittadinanza scoperti dalle forze dell'ordine. Avevano dichiarato di vivere in case diroccate, di non avere un lavoro e di non potersi permettere neppure di mangiare. Invece, con i soldi incassati con il reddito di cittadinanza, acquistavano auto e moto e si davano alla bella vita. Trenta persone che non avevano diritto al beneficio e invece lo incassavano regolarmente, sono state scoperte dai carabinieri della compagnia di Bonorva, in provincia di Sassari, e denunciate alla procura della Repubblica. Il danno erariale è stato quantificato in circa 745 mila euro.
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L'indagine è partita a marzo 2021, quando i carabinieri hanno avviato verifiche su notizie false riguardanti residenze fittizie su case in stato di abbandono, false consistenze patrimoniali, mancate comunicazioni di attività lavorative saltuarie, falsi trasferimenti della titolarità di imprese a parenti, separazione di nuclei familiari per abbassare il reddito e così via. Alcuni degli indagati risiedono in altre regioni italiane, ma avevano dichiarato di vivere a Sassari in case senza luce e acqua. I contributi mensili andavano da 500 a 1.300 euro.
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Sul Reddito di cittadinanza intanto continua la battaglia politica tra il Movimento 5 Stelle, che difende la legge, e i partiti che ne vogliono l'abolizione, dalla Lega di Matteo Salvini fino a Italia Viva di Matteo Renzi. Oggi nuovo attacco di Giuseppe Conte, leader grillino, proprio a Renzi: "Vuole cancellare il Rdc? Specialista di referendum persi, perderà ancora. Incredibile che politici che guadagnano 500 euro al giorno vogliano togliere 500 euro al mese a chi è in povertà". Slogan diventato ormai un ritornello, stavolta ripetuto in un incontro a Palermo con i cittadini di Brancaccio. Sull'argomento è tornato anche Matteo Salvini, sempre a Palermo, alle Terrazze di Mondello: "Il reddito di cittadinanza è uno strumento che può essere utile però per poco tempo, per chi non può lavorare e per chi trova un nuovo lavoro, altrimenti si trasforma in uno strumento di disoccupazione e di lavoro nero. Io ho l'elenco degli imprenditori a Palermo, baristi, ristoratori, albergatori e commercianti che cercano disperatamente manodopera e si sentono dire no grazie".
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