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Economia in crisi, rischio stagflazione anche per l'Italia: prezzi e lavoro, cosa può accadere

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Aumentano i prezzi delle materie prime, il alcuni casi in maniera vertiginosa. Come era prevedibile, dopo 16 giorni dall’inizio della guerra tra la Russia e l'Ucraina invasa dall'esercito di Vladimir Putin, i prezzi delle principali materie prime sono schizzati verso l'alto, provocando non pochi problemi a tantissime imprese, molte delle quali erano già fiaccate dagli effetti della pandemia da Covid 19 che aveva contribuito a diminuire enormemente l’offerta di una buona parte di questi materiali. Lo rende noto la Cgia. Della dozzina di merci che sono state monitorate, quella che tra il 23 febbraio scorso e ieri, venerdì 11 marzo, ha subito la variazione di prezzo più importante è stata il nickel (+93,8 per cento). Seguono il gas (+48 per cento), il granoturco (+30,3 per cento), il frumento tenero (+29,2 per cento), l’acciaio (+25,1 per cento) e il petrolio (+16,3 per cento). Con variazione negativa, invece, il piombo (-1,3 per cento) e lo stagno (-2,1 per cento).

Il rischio non è immediato, ma il pericolo che la nostra economia stia scivolando lentamente verso la tempesta perfetta è molto elevato. E' la stagflazione, un termine ai più sconosciuto, anche perché si manifesta raramente, ovvero quando a una stagnazione economica si affianca un’inflazione molto alta che fa impennare il tasso di disoccupazione. A sostenerlo è sempre l’Ufficio studi della Cgia. Un quadro economico che, purtroppo, potrebbe verificarsi anche in Italia, così come già è successo nella seconda metà degli anni ’70 del secolo scorso.

Le difficoltà legate alla post-pandemia, gli effetti della guerra in Ucraina, le sanzioni economiche alla Russia, l’aumento dei prezzi delle materie prime e dei prodotti energetici rischiano, nel medio periodo, di spingere l’economia verso una crescita pari a zero, con una inflazione che si avvierebbe a sfiorare le due cifre. Uno scenario che potrebbe rendere pressoché inefficaci persino i 235 miliardi di euro di investimenti previsti nei prossimi anni dal Pnrr.