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Effetto guerra sull'Italia. Corsa all'acquisto di generi alimentari. La Coop rassicura: "Nessun rischio scaffali vuoti". Terrore sciopero tir

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Anche gli italiani iniziano ad avere paura delle conseguenze della guerra tra Ucraina e Russia e modificano i loro comportamenti. Sono l'aumento dei prezzi del carburante e del gas e il rischio di paralisi delle aziende di autotrasporti a innescare la reazione del Paese. In Sardegna lunedì 14 marzo il trasporto su gomma potrebbe rallentare vistosamente e ciò significherebbe potrebbe significare il rischio di scaffali vuoti nei supermercati. Indiscrezioni hanno ipotizzato uno sciopero di addirittura 15 giorni che paralizzerebbe l'isola, bloccando anche l'arrivo di generi alimentari. 

La gente ha iniziato a riversarsi nei supermercati per fare scorta. Non è stata sufficiente nemmeno la smentita degli autotrasportatori a fermare la corsa agli acquisti. In ogni caso Massimiliano Serra, uno dei leader della protesta, ha spigato al quotidiano L'Unione Sarda che lo sciopero sarà volontario ma il messaggio deve essere chiaro: "Non è solo il gasolio ormai arrivato a prezzi stellari, a pesare sulle nostre tasche ogni giorno, ma ci sono anche l'aumento dei costi per i trasporti marittimi, quelli per la manutenzione del mezzo e la sostituzione degli pneumatici".

Immediata la reazione della Coop che sul rischio di scaffali vuoti nei suoi supermercati ha diramato una nota: "Al momento - spiega - non c'è alcun rischio di mancanza di prodotti. Tutte le nostre organizzazioni stanno operando per assicurare un servizio completo ai consumatori. La situazione sul versante approvvigionamento dei prodotti è in continua evoluzione, ma non tale da destare imminenti preoccupazioni. Si sono verificati territorialmente fenomeni di accaparramento da parte di operatori terzi; a questi fenomeni una nostra cooperativa ha reagito limitando gli acquisti di alcuni prodotti per garantire l'offerta a tutti i consumatori. Si tratta di un episodio circoscritto che non ha altre conseguenze". Non solo beni alimentari. Considerato il drastico aumento dei prezzi della benzina, del gas e del gasolio, chi può riduce l'utilizzo dell'automobile e quello dei riscaldamenti nelle abitazioni.