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Embargo Russia, adesso rischia il Made in Italy. Coldiretti: "Possibile danno da 670 milioni. Nel mirino vino, caffè, olio e pasta"

Julie Mary Marini
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Il comparto alimentare italiano rischia di perdere milioni e milioni di euro per la guerra tra Russia e Ucraina. Dopo le sanzioni dell'Occidente, Vladimir Putin ha annunciato pesanti ritorsioni che colpiranno anche il nostro Paese. Nel mirino l'alimentare. In pericolo per l’Italia ci sono le vendite degli elementi base della dieta mediterranea come vino, pasta e olio che hanno raggiunto lo scorso anno il valore di 670 milioni di euro con un aumento del 14% rispetto al 2020. Tra i prodotti Made in Italy più venduti nel Paese di Putin - precisa la Coldiretti - ci sono infatti prodotti come il vino e gli spumanti per un valore attorno ai 150 milioni di euro, il caffè per 80 milioni, l’olio di oliva per 32 milioni e la pasta per 27 milioni di euro. In particolare l'Italia - riferisce Coldiretti - è il primo Paese fornitore di vino in Russia, con una quota di mercato di circa il 30%, davanti a Francia e Spagna.

Gli effetti del conflitto ucraino rischiano dunque di cancellare completamente il Made in Italy a tavola dai mercati e dai ristoranti di Mosca - denuncia Coldiretti - aggravando ulteriormente gli effetti dell’embargo deciso da Putin con il decreto n. 778 del 7 agosto 2014, e da allora sempre prorogato, come risposta alla sanzioni decise dall’Unione Europea, dagli Usa ed altri Paesi per l’annessione della Crimea. Un blocco che è già costato alle esportazioni agroalimentari tricolori 1,5 miliardi negli ultimi 7 anni e mezzo.

Il decreto tuttora in vigore colpisce - sottolinea Coldiretti - una importante lista di prodotti agroalimentari con il divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce, provenienti da Ue, Usa, Canada, NorvegiaAustralia. L’agroalimentare - spiega sempre Coldiretti - è, fino ad ora, l’unico settore colpito direttamente dall’embargo che ha portato al completo azzeramento delle esportazioni in Russia dei prodotti Made in Italy presenti nella lista nera come salumi, formaggi e ortofrutta Made in Italy, senza risparmiare le specialità, dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano, dal prosciutto di Parma a quello San Daniele. Al danno si aggiunge la beffa della diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione. Ora rischiano anche vino, olio e pasta che sino ad ora si erano salvati dall'embargo.