
Intesa Sanpaolo, utile netto di 4,2 miliardi, miglior anno dal 2007. Nasce una nuova banca digitale

Intesa Sanpaolo ha chiuso il 2021 con un utile netto di quasi 4,2 miliardi di euro (4,185), in crescita del 19,4% rispetto ai 3,05 miliardi del 2020 (senza tener conto delle componenti relative all'acquisizione di Ubi Banca). E' il risultato di stanziamenti, allocati a valore sull'utile ante imposte, pari a circa 2,2 miliardi nell'anno, di cui 1,7 nel quarto trimestre, per "l'ulteriore rafforzamento della sostenibilità futura dei risultati del gruppo". Nel solo quarto trimestre 2021, l'utile netto si è attestato a 179 milioni, in calo rispetto ai 983 milioni del terzo trimestre 2021. La proposta di ritorno cash per gli azionisti è pari complessivamente a 4,9 miliardi di euro, di cui 1,5 miliardi a titolo di saldo dividendi 2021 (che si aggiunge a 1,4 mld di acconto dividendi 2021 pagato a novembre 2021) e da 3,4 miliardi di buyback.
Intesa Sanpaolo, dodici incontri con le PMI per i bonus edilizi: agevolazioni e cessione crediti fiscali
Il 2021 è stato il "miglior anno dal 2007", ha spiegato il ceo Carlo Messina. "Abbiamo realizzato - ha aggiunto - una performance eccellente nonostante l'impatto del Covid 19, portando a termine con successo la fusione con Ubi Banca e preparando la strada per il nuovo piano di impresa. La banca ha erogato circa 77 miliardi di nuovo credito a medio-lungo termine, 66 in Italia, di cui circa 55 a famiglie e piccole e medie imprese. Circa 10.000 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel 2021 e circa 133.000 dal 2014, preservando rispettivamente circa 50.000 e 665.000 posti di lavoro. Sono stati resi disponibili dal Gruppo oltre 400 miliardi di euro di finanziamenti a medio-lungo termine per imprese e famiglie a supporto del Piano di Ripresa e Resilienza italiano.
Filiera dei tartufi, accordo per sostenere i giovani imprenditori: stanziati 10 milioni di euro
Le scelte strategiche hanno dunque permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come "uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza sono costituiti da una robusta liquidità e da un leverage contenuto", si legge nel comunicato diffuso dopo l'approvazione in cda dei risultati di esercizio del 2021. La liquidità "prontamente disponibile" è di 192 miliardi a fine dicembre. La raccolta diretta dalla clientela è costituita per l'84 per cento dalla componente retail. Ma Intesa Sanpaolo ha anche alzato il velo sul piano al 2025 che punta sulla "solida e sostenibile" creazione e distribuzione di valore, su un'elevata patrimonializzazione e una "marcata connotazione" sotto il profilo Esg. Il piano vede per gli azionisti la distribuzione di oltre 22 miliardi di dividendi cash con un payout ratio del 70% per ogni anno e un buyback nel 2022 per 3,4 miliardi. Ogni ulteriore eventuale distribuzione sarà valutata anno per anno dal 2023.
Pnrr, da Intesa Sanpaolo un miliardo nel turismo per rilanciare le piccole e medie imprese
Il piano prevede una nuova banca digitale per servire i clienti retail che non usano le filiali e ridurre il costo del servizio. La nuova banca sarà rivolta a circa 4 milioni di clienti che generano ricavi per 200 milioni con un cost/income di oltre il 100%. Alla banca digitale saranno dedicati investimenti per circa 650 milioni sui 5 miliardi previsti dal piano per tecnologia e crescita. Gli investimenti complessivi saranno 7,1 miliardi. Il piano prevede quindi una riduzione di circa 1.500 filiali, di cui 450 già chiuse nel quarto trimestre 2021, oltre a 4.600 persone neoassunte e circa 8.000 allocate a iniziative prioritarie quali la filiale digitale, la tecnologia, le iniziative legate all'implementazione del Pnrr e a iniziative sul fronte Esg. Nel complesso i costi operativi sono attesi in calo di circa 300 milioni al 2025 per un cost/income che a fine piano è visto al 46,4%.Il piano si basa su un'ipotesi di scenario macro con una crescita del Pil italiano superiore al 4% nel 2022, a circa 2,5% nel 2023, a circa 1,5% nel 2024 e superiore all'1% nel 2025.
Lavoropiù ha emesso un basket bond da 5 milioni di euro con Intesa Sanpaolo
"Stiamo portando al livello successivo una strategia radicata nel nostro passato, che è al centro del nostro modello di impresa unico ed è focalizzata sulla solida creazione e distribuzione di valore". Ha spiegato Carlo Messina. E ancora: "Oggi stabiliamo obiettivi che siamo certi di poter raggiungere, e valuteremo anno per anno la possibilità di superarli". Cinque i pilastri su cui fonda il piano: forte riduzione del profilo di rischio, con un conseguente taglio del costo del rischio; riduzione strutturale dei costi, resa possibile dalla tecnologia; crescita delle commissioni, trainata dalle attività di Wealth Management, Protection & Advisory; forte impegno Esg, con un posizionamento ai vertici mondiali per l'impatto sociale e grande focus sul clima. Il quinto pilastro del piano sono le persone del Gruppo ritenute la "risorsa più importante".
Urbani Tartufi, l'azienda di Sant'Anatolia di Narco premiata tra le Imprese Vincenti da Intesa Sanpaolo