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Recovery, cosa c'è nel piano di Draghi: superbonus, assegno per i figli e infrastrutture

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Circa 248 miliardi di euro. Sono le risorse economiche su cui potrà contare l’Italia grazie al Recovery Fund, ma non solo. I fondi che arriveranno al nostro Paese nel 2021 e nei prossimi anni sono stati dettagliati dal premier Mario Draghi durante la presentazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza alla Camera. Oltre al Pnrr da 191,5 miliardi "sono stati stanziati, entro il 2032, ulteriori 26 miliardi da destinare alla realizzazione di opere specifiche", ha spiegato Draghi. Poi è previsto il reintegro delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, 15,5 miliardi. "Nel complesso potremo disporre di circa 248 miliardi" ha spiegato il premier.

 

 

Il superbonus al 110% rimarrà fino a fine 2022 e sarà esteso a giugno 2023 soltanto per le case popolari. Con l’impegno di prorogarlo al 2023 per tutti. Per i bambini, 4,6 miliardi sono dedicati a costruire nuovi asili nido, scuole materne e servizi di educazione e cura per la prima infanzia. Quasi un miliardo va a finanziare l’estensione del tempo pieno nelle scuole primarie per permettere alle famiglie - e alle madri in particolare - di conciliare meglio la loro vita professionale e lavorativa. Il Piano prevede 400 milioni per favorire l’imprenditorialità femminile, e stanzia oltre un miliardo per la promozione delle competenze in ambito tecnico-scientifico, soprattutto per le studentesse. Il premier ha poi annunciato in un decreto di imminente approvazione altre risorse per aiutare i giovani a contrarre mutui per acquistare una casa, "ma sarà possibile non pagare un anticipo grazie a una garanzia statale appositamente rivolta ai giovani" ha annunciato il presidente del Consiglio.

 

 

 

La novità è l’assegno unico che diventerà lo strumento centrale e onnicomprensivo per il sostegno alle famiglie con figli, in sostituzione delle misure frammentarie fino a oggi vigenti. "Il Piano guarda alle prossime generazioni e deve riconoscere la nostra realtà demografica. Siamo uno dei Paesi con la più bassa fecondità in Europa: meno di 1,3 figli per ciascuna donna contro quasi 1,6 della media Ue" ha spiegato Draghi. Lo stanziamento è di 20 miliardi recuperati dalle vecchie misure più 6 miliardi extra. Draghi ha annunciato anche le infrastrutture che saranno finanziate. Più del 50 per cento del totale degli investimenti in infrastrutture è diretto al Sud. "Sono stati stanziati, inoltre, entro il 2032, ulteriori 26 miliardi da destinare alla realizzazione di opere specifiche. Queste includono la linea ferroviaria ad Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria - che diventerà una vera alta velocità - e l’attraversamento di Vicenza relativo alla linea ad Alta Velocità Milano-Venezia". Gli interventi su economia circolare, transizione ecologica, mobilità sostenibile e tutela del territorio e della risorsa idrica destinano al Mezzogiorno 23 miliardi. "Il Pnrr - ha detto ancora Draghi - non è soltanto un piano di investimenti, ma anche e soprattutto di riforme". Come quella della giustizia. Il Piano rivede l’organizzazione degli uffici giudiziari e crea l’Ufficio del processo, una struttura a supporto del magistrato. Nel campo della giustizia civile si semplifica il rito processuale in primo grado e in appello e si dà definitivamente attuazione al processo telematico, come richiesto nei mesi scorsi dal Senato. Il Piano prevede 400 milioni per favorire l’imprenditorialità femminile e 1,8 miliardi a incentivare la creazione di nuove imprese da parte di chi ha meno di 35 anni. Tra le altre misure anche  un miliardo alle strutture sportive per i giovani (nuove palestre e attrezzature sportive nelle scuole).