
Popcorn per il Pd di Elly Schlein: le correnti non smobilitano

Popcorn, il Pd prossimo venturo sarà una spettacolo tutto da gustare. Perché si illude Elly Schlein quando vede tutti ad applaudirla sotto al palco, persino quelli che lei ha preso di petto. I cosiddetti cacicchi. I presunti capibastone. Le correnti, insomma.
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Quelle rimangono in piedi eccome, al di là dei proclami di facciata, nessuno ci sta a farsi spodestare dalla nuova arrivata, “che è tornata a iscriversi al partito poche settimane fa e ora vuole pure comandare”. Niente da fare, il Pd non lo resusciterà neppure lei, al di là dei sondaggi che oggi registrano la novità. Ma anche quei numeretti vanno rivisti sul medio-lungo periodo, perché la luna di miele riguarda anche i partiti con i loro leader. Se alle parolone non seguono i fatti, si ammosciano pure loro.
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Ci sono politiche inconciliabili tra loro. E per questo la Schlein dà l’idea di essersi spinta troppo in avanti persino quando parla delle alleanze. È evidente – come fan tutti – che vorrebbe ai suoi piedi gli eventuali partner di coalizione, ma quelli gli risponderanno “prima pensa a casa tua”. Occhio, che prima di unire l’opposizione contro il governo, Elly deve stare attenta a non unire le correnti contro di lei. A meno che la svolta non la faccia davvero. E allora il richiamo unitario diventerebbe un esercizio di ipocrisia perché nessuno è in grado di bloccare gli appetiti da quelle parti. Lo testimonia la stessa composizione dei nomi della direzione nazionale, dove ogni corrente – quelle che chiamano “componenti” - ha preteso e ottenuto, con il bilancino, la sua rappresentanza. E qui gioca un suo ruolo Bonaccini. Non si è sporcato le mani con il ruolo di vicesegretario, farà il “garante” con la presidenza del partito. O riusciranno per davvero a convivere, o si sfascerà tutto. La scommessa di Elly è davvero tra le più complicate.
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